Un elicottero A-109 della Sezione Aerea di Napoli, in perlustrazione operativa sopra la “Terra dei Fuochi” a contrasto degli illeciti ambientali, ha attivato la Sala Operativa del Comando Provinciale di Caserta della Guardia di Finanza per un sospetto caso di abbandono di auto rubate.
Sono state così indirizzate sul posto due pattuglie di Baschi Verdi del Gruppo della Guardia di Finanza di Aversa che hanno rinvenuto, presso un campo agricolo sito in Gricignano di Aversa, 3 veicoli effettivamente provento di furto che verosimilmente erano state momentaneamente lì stoccate per estorcere denaro ai proprietari con la diffusa pratica del c.d. “cavallo di ritorno”.
Ingegnoso ed insolito il metodo di occultamento: non un deposito o un’autorimessa “sicura”, ma le autovetture (una nuovissima Opel Corsa, una Volkswagen Golf e una BMW Serie 1) erano state nascoste all’interno di un fosso scavato in un terreno agricolo a circa un chilometro dalla strada, accessibile grazie ad una rampa, e qui coperte da un telone verde, così da riprodurre il colore del manto erboso del campo.
Gli immediati accertamenti consentivano di verificare come le auto fossero state rubate solo qualche giorno fa.
I malcapitati ne avevano denunciato l’avvenuto furto in territori caratterizzati da alta densità delinquenziale, in particolare nei comuni di Caivano, Succivo e Teverola. In quest’ultimo comune, ignoti criminali, dopo aver divelto il cancello, erano riusciti ad introdursi all’interno di una nota concessionaria rubando una fiammante Bmw appena immatricolata e targata ed in attesa di essere consegnata all’acquirente.
Nonostante gli accorgimenti messi in opera dai malviventi, la presenza delle auto sospette non è sfuggita all’occhio degli elicotteristi della Sezione Aerea di Napoli che abitualmente vigilano dall’alto l’agro aversano per raccogliere dati su sversamenti illegali di rifiuti e che spesso, come in questo caso, si imbattono anche in altri reati.
I militari del Gruppo di Aversa hanno quindi proceduto, una volta estratti dal fosso, al sequestro dei veicoli sui quali verranno esperiti ulteriori accertamenti tecnici per l’individuazione dei responsabili dei furti.
In precedenza, i militari della Tenenza di Piedimonte Matese hanno intercettato, sulla statale “SS 372 Telesina” nei pressi di Piedimonte Matese, un autocarro con un carico di 54 bombole tutte prive del prescritto collaudo e in pessime condizioni di conservazione.
Come spesso accade, l’autista non riusciva a giustificare il possesso di quei contenitori né esibiva alcuna documentazione di trasporto.
Si è così risaliti ad una piccola azienda con sede in Riardo dove sono state rinvenute, sparse sul piazzale e all’interno di un capannone, altre 200 bombole, anche queste senza alcuna certificazione e attestazione di origine.
L’intero deposito, poi, non aveva alcuna autorizzazione per la detenzione di tale materiale, né il titolare aveva mai richiesto il previsto certificato antincendio. Inoltre la contabilità aziendale esibita è risultata frammentaria ed incompleta e anche l’autista fermato su strada è risultato essere un dipendente “in nero”.
Ma non basta!
Perquisendo i locali i finanzieri hanno rinvenuto anche una bilancia e un’elettropompa artigianale predisposta per eseguire dei travasi di prodotto da un contenitore ad un altro, operazione assolutamente vietata per la sua intrinseca pericolosità.
Una situazione dunque di evidente e diffusa illegalità economica, purtroppo resa possibile anche da incauti acquirenti, i quali, forse attratti da un prezzo competitivo, si rivolgono a venditori senza scrupoli, mettendosi in casa potenziali ordigni esplodenti, privi di qualsiasi garanzia di sicurezza e senza neppure alcuna certezza del quantitativo di gpl effettivamente caricato nel serbatoio.
Al termine dell’operazione l’amministratore della società e l’autista sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e nei confronti della società è stato avviato un controllo fiscale finalizzato a ricostruire il reale volume d’affare ed a tassare i relativi proventi illeciti.