Cronaca

Governo italiano faccia pressione su emiro del Qatar per liberazione poeta Al Ajami

Apprendiamo che lo scorso 29 novembre, il tribunale penale di prima istanza di Doha, nel Qatar, ha condannato il poeta Mohamed Ibn Dahami Al Ajami al carcere a vita a causa dei suoi versi inneggianti la Primavera Araba, chiediamo al Governo italiano di fare pressione sull’emirato per la sua liberazione” lo rende noto l’on. Americo Porfidia della Commissione Difesa alla Camera “ Il 16 novembre dello scorso anno – si legge nell’interrogazione – il poeta Al Ajami, molto popolare nel Qatar e in tutta l’area del Golfo per i suoi componimenti dialettali dai toni liberali e progressisti, è stato incarcerato a causa di alcuni versi contenuti nella “Poesia dei gelsomini”, che inneggiava alla caduta di Ben Ali e dei regimi arabi criticando i governi della regione del Golfo con, tra gli altri, i versi “Noi tutti siamo tunisini di fronte alla repressione delle élite repressive”.

Il Il 36enne Mohammed al Ajami non ha risparmiato forti critiche anche all’emiro del suo Paese che comunque si è posto in prima fila nel finanziare e appoggiare le primavere arabe prima in Libia e poi in Siria. Si tratta di improvvisazioni poetiche dialettali e orali, e l’unico canale di comunicazione della voce di Al Ajami è stata la rete sulla quale il poema dei gelsomini è rimbalzato da un social network all’altro fino a diventare una specie di grido alla rivolta nello stesso Qatar. Risulta paradossale che proprio mentre il Qatar, attraverso l’emittente nazionale Al Jazeera, si mostrava a sostegno dei movimenti della Primavera Araba, al suo interno reprimeva con la detenzione la voce di un poeta. Dopo un anno di carcere, è arrivata infatti la durissima sentenza che prevede il carcere a vita per aver “incitato al rovesciamento del sistema costituito” ed “offesa all’emiro”. Anche in relazioni ai recenti rapporti economici tra l’Italia ed il Qatar – conclude l’on. Porfidia – abbiamo interrogato il Presidente del Consiglio ed il Ministro degli Esteri affinché, in ossequio alla libertà d’espressione e considerando i rapporti economici sempre più stretti tra i paesi, se non sia possibile ed opportuno utilizzare tutti i canali diplomatici disponibili per fare pressione sul Governo del Qatar affinché il poeta Mohamed Ibn Dahami Al Ajami venga quanto prima messo in libertà e la sua condanna annullata.”

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