Politica

Altri intrecci tra camorra e politici locali

Notificata un’ordinanza a nove persone ritenute affiliate al clan camorristico dei Mallardo.

Nella stessa ordinanza, un breve, ma significativo capitolo è dedicato ai rapporti tra la camorra ed il mondo politico locale.

Degna di nota, secondo il gip, è un’intercettazione del 6 ottobre 2009 in cui il boss Domenico Pirozzi (nella foto) parla con due uomini non identificati a proposito della raccolta dei rifiuti e dell’assunzione di persone vicine al clan. Uno degli interlocutori riferisce di aver parlato con un sindaco non meglio precisato: ”Io dissi al sindaco, gli dissi, Giulio, facciamo la raccolta differenziata… che tu, facendo un appaltino solo con la raccolta differenziata, noi sistemiamo a quelli la’ e sistemiamo a qualcun altro”.Pirozzi commenta: ”Adesso noi dobbiamo sistemare le famiglie grandi, che prendi i voti… A noi ci servono le famiglie grosse… Intanto vai la’… Io ti devo dare il posto, il lavoro”.

Un altro passaggio della conversazione riguarda il Comune di Cellole dove, a detta di uno degli interlocutori di Pirozzi, c’e’ un rallentamento nel rilascio delle concessioni edilizie: la circostanza crea problemi al clan che con le speculazioni ha costruito un impero. ”Proprio oggi noi qua stiamo bloccati con l’edilizia – dice l’uomo – sta bloccato tutto Gesu’ bambino. Questi del Comune di Cellole si doveva far avere una concessione… Ci vuole la mano di Gesu’ bambino. Ho detto: ma che stanno facendo qua, hanno tirato il freno a mano!”. Pirozzi si chiede: ”E come si deve fare?”. L’uomo replica: ”Eh, io sto stimolando!”. Pirozzi: ”Devi stimolare!”. L’interlocutore: ”Io mi sto litigando”. Ancora Pirozzi: ”Eh, mettetevi d’accordo sopra quel Comune perché ci sta il mangiare per tutti quanti”.

Per il gip ”vari dati rilevanti emergono da questa conversazione: oltre al fatto che soggetti con ruoli nella gestione dell’amministrazione debbono fare il resoconto delle attivita’ ad un esponente criminale, si nota come la distribuzione dei posti di lavoro sia ricollegata alla raccolta dei voti, per cui si tiene conto delle famiglie piu’ numerose in quanto hanno dato piu’ voti. Inoltre si comprende come Pirozzi sia il punto di riferimento dei soggetti che chiedono piccoli favori economici, strumento di base della gestione della compravendita dei voti con il controllo delle bande criminali”.

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