JUVECASERTA – ACEA ROMA 64-66
(20-14; 21-22; 16-13; 7-17)
Caserta è beffata ancora una volta a Castelmorrone sul filo di lana e può sorridere (poco) solo per le concomitanti sconfitte delle dirette concorrenti soprattutto Biella, ma anche Pesaro e Montegranaro.
La Juve in versione General Hospital contro la Virtus reduce da due sconfitte consecutive rinforzata dal somalo Faisal Aden.
Sacripanti affida Datome a Maresca e il sardo commette due falli in un amen, mentre in attacco Jonusas giganteggia (8-2 al 3°). Fino a quando resta in campo, Akindele (10) domina nel pitturato, scalda i 3.000 del PalaMaggiò e costringe Calvani al primo time out.
La Juve non sbaglia per oltre 6’ (15-5), Jonusas è immenso e all’8° si tocca il massimo vantaggio: 19-7.
Calvani manda nella mischia anche l’ultimo arrivato Aden (inconsistente all’esordio), Sacripanti da spazio a tutti, così Caserta perde qualche pallone di troppo e Roma con uno 0-4 fissa il primo parziale sul 20-14.
Roma esce meglio dal primo pit-stop con Lawal che ricuce lo strappo (22-18 al 12°). Il coach casertano è costretto a dosare con il bilancino le scarse energie dei suoi lunghi reduci da una settimana di influenza e si affida all’esperienza di Mordente che riesce a siglare un gioco da tre punti (25-18 al 13°).
Roma di fatto rinuncia a Datome, adotta una fastidiosa zone-press, corre e si riporta sul -2 (29-27 al 15°). Gentile, con 6 punti in 90”, contribuisce al 10-2 che consente ad Akindele (con una stoppata clamorosa su Jones ed uno schiaccione) di riportare la Juve in doppia cifra di vantaggio (37-27 al 18°).
Nel finale di tempo però l’Acea si illumina dall’arco con Goss e Lollo D’Ercole che, con tre triple, dimezzano lo scarto. Si va così al riposo sul 41-36 determinato soprattutto dalle differente efficacia dall’arco: 1/5 per Caserta (che ha l’84% da 2), 6/14 per gli ospiti.
Rientra un Datome poco produttivo nello starting five del secondo tempo, ma è Taylor a riportare in scia i giallorossi (43-41 al 22°). La ditta Gentile & Jelovac mette ben 20 punti nel terzo periodo e Caserta mantiene la doppia cifra di vantaggio (57-47 al 29°).
Si spegne però la luce per la squadra di Sacripanti che resta a secco per quasi 7’ a cavallo degli ultimi due quarti (solo 7 punti nei 10’ finali), in questo frangente piazza lo 0-15 che risulterà decisivo.
La stoppata subita da Akindele (a secco nel secondo tempo) a 2’ dalla fine sembra il segnale della resa per la Juve, ma l’ex Mordente non ci sta e con una bomba riporta i bianconeri sul 64-66 che sarà il finale a causa del doppio errore di Jelovac e Akindele.
Caserta paga dunque una settimana davvero difficile sotto il profilo sanitario, raccoglie la quinta sconfitta nelle ultime sei uscite (non vince in casa dall’Epifania) e con due trasferte difficili alle porte (Varese e Bologna) è costretta ad un finale di stagione molto tribolato.
In conferenza stampa il coach capitolino Calvani (che entra in forte polemica con un giornalista romano) sottolinea il match double-face non bello con Roma che ha subito l’energia di Caserta nel primo tempo, ma ha costretto la Juve a solo 23 punti in 20’.
Sacripanti, dispiaciuto per i troppi errori al tiro, ha ammesso che la squadra –a causa delle condizioni fisiche (Gentile noie al polpaccio nel finale)- purtroppo non regge per 40’ e nell’ultimo quarto ha giocato senza qualità, non coralmente, facendo il contrario del piano partita. La squadra ha costruito tanto per cui fa ancor più male perdere sull’ultimo tiro. Alla fine coach Sacripanti ha ringraziato il pubblico casertano, sperando che il periodo nero sia finito.