Quello del PalaRossini era stato descritto come spareggio-salvezza, o meglio come possibile match-ball salvezza per la Juve. Caserta non aveva mai vinto ad Ancona (l’ultima vittoria on the road contro la Sutor fu colta al PalaSavelli il 18/12/2010; 87-89 con 18 di Ere e 18 dell’ex Dibo) e doveva difendere il +11 dell’andata. Le due squadre erano reduci da un mese non proprio esaltante (tre sconfitte nelle ultime quattro uscite per Caserta, addirittura quattro su cinque per la Sutor) ed accomunate da una situazione economica molto precaria.
La Juve però ha pensato bene di steccare alla grande la partita, rimettendo in gioco la permanenza in A. Lo 0-2 con Biella, lo scarto negativo con Montegranaro e il ritorno alla vittoria di Avellino complicano enormemente l’ultima parte del torneo, particolarmente drammatica per la squadra di Sacripanti che sembra aver esaurito definitivamente la benzina.
Cinciarini prova ad allungare subito (9-6 dopo 3’), ma Jelovac impatta a 11 con un gioco da tre punti. Ancora Freimanis dall’arco, ma è Akindele ad impattare nuovamente a 14 (6°). Prova ad allungare Gentile al 7°: 14-18. Esce Akindele (per lui 9 in 8’) e la Juve perde completamente la bussola in attacco: la Sutor chiude il quarto con un 8-0 che fissa il parziale sul 22-18.
Slay in avvio di quarto rompe il digiuno dall’arco (25-18) contro la Juve (era 0/11 parziale prima di oggi). Caserta non gioca, la Sutor è implacabile dall’arco e dilaga.
La formazione di Recalcati domina e mette un parziale terrificante di 39-9 in 14’, chiudendo il match già al 14° (38-21).
La Juve (Akindele tre falli e Jonusas quattro) non salva nemmeno la faccia e al festival possono partecipare anche i giovani Campani e Panzini prima del gioco da tre di Burns che sigla il massimo vantaggio: 53-24 al 19°. Si va così al riposo lungo sul 53-27 (addirittura 55-21 la valutazione e impietoso il 15-2 nel bilancio perse/recuperate) che suona come una sentenza di Cassazione.
Encefalogramma ancora piatto nella ripresa per una inguardabile Caserta. Ci provano Maresca e Gentile con due …goal a riaprire la gara, ma le perse (19 in 20’ e marchio di fabbrica della Juve di Ancona) ci condannano.
Anche nell’ultimo quarto continuiamo a non difendere e così pure Campani sembra Lebron James.
Perdiamo per falli anche Jonusas (17 in 19’), siamo solo Akindele (24 con 7/8 da 2) e il più lungo garbage time del campionato serve solo a fissare il tremendo finale: 97-76.
Mvp per la Juve solo i magnifici tifosi che nonostante tutto hanno applaudito i bianconeri sugli spalti del PalaRossini.