Al Teatro Civico 14 un ricco fine settimana tra poesia miniaturizzata e teatro di ricerca. Venerdì 15 marzo, ore 20.30, il poeta contemporaneo Luigi Trucillo salirà sul palco del piccolo teatro di Caserta in qualità di lettore d’eccezione per il ciclo Suona Visibile la Parola. Sabato 16 marzo, ore 21.00, e domenica 17 marzo, ore 19.00, la compagnia TeatrInGestAzione sarà in scena con Bestiale Copernicana, secondo movimento del progetto avVento – Identità e geografie a venire incentrato sul rapporto tra uomo e cosmo: alla luce della teoria eliocentrica, partendo da nuove prospettive d’osservazione dell’uomo, il gruppo di ricerca fondato da Anna Gesualdi e Giovanni Trono condurrà gli spettatori verso un percorso di fondazione del corpo sociale.
Venerdì 15 marzo alle 20.30 la seconda edizione di ‘Suona visibile la parola’ (a cappello) presenta ‘Un poeta si legge: Luigi Trucillo’.
Luigi Trucillo, nato a Napoli nel 1955, è uno dei più raffinati autori italiani contemporanei di poesie e frammenti brevi. Molti dei testi poetici di Trucillo sono dei veri e propri esercizi di miniaturizzazione e di abbreviazione attraverso i quali il mondo, come in quelle forme che i cinesi chiamano paesaggi in bacinella, diventa più piccolo e più radioso. Come scrive Giorgio Agamben nella prefazione a Navicelle, opera del 1995 edita da Cronopio: “L’essenziale non è tanto che i testi di Trucillo siano brevissimi, quanto piuttosto che in essi è all’opera una forza abbreviativa (‘breve – scrive l’autore – è ciò che, staccato, rivela una forza evocativa’). La brevità è la porta stretta attraverso cui vita e scrittura transitano l’una nell’altra. Di qui lo statuto particolare di questi testi in cui è impossibile separare la paglia della vita dal grano della scrittura. Essi sono le punte di capello su cui innumerevoli Buddha fanno girare la ruota della Legge”. L’evento, rientrante nel ciclo di letture pubbliche Suona Visibile la Parola, ideato da Eugenio Tescione e Ortensia de Francesco, offre l’opportunità al pubblico di esprimere il proprio gradimento con un’offerta libera ‘a cappello’ al termine della serata.
TeatrInGestAzione presenta avVento # 2. Bestiale copernicana
Sabato 16 marzo 2013 ore 21.00 | Domenica 17 marzo 2013 ore 19.00 ritorna al Teatro Civico 14 la Compagnia TeatrInGestAzione fondata da Anna Gesualdi e Giovanni Trono. Impegnato proprio in questi giorni nel progetto Altofragile, al Palazzo delle Arti di Napoli, il gruppo di ricerca teatrale fa tappa a Caserta con Bestiale Copernicana, secondo movimento del progetto avVento – Identità e geografie a venire inaugurato nel 2011. Cantiere nomade di ricerca scenica che riunisce periodicamente un gruppo internazionale di artisti per sviluppare assieme un mito di fondazione contemporaneo, AvVento tende alla ricostruzione di un nuovo orizzonte comune, alla scoperta di una nuova geografia. In scena sulle tavole del piccolo teatro di Vicolo della Ratta sabato 16 marzo [ore 21.00] e domenica 17 marzo [19.00], la performance di TeatrInGestAzione prende le mosse dalla teoria eliocentrica, da quella conquista dell’intelletto umano che segna l’inizio della storia di un nuovo modo di veder-ci e di guardare il mondo.
Agli albori del XVI sec., Mikołaj Kopernik intuisce il moto della terra attorno al sole, un’illuminazione che debitamente comprovata, difesa, divulgata riscrive le coordinate capaci di determinare la relazione dell’uomo con l’universo: non più centro immobile di un universo che si muove attorno, ma membro fra le membra di un corpo collettivo il cui movimento inevitabilmente ci coinvolge. Tale nuova prospettiva si traduce in un osservare consapevole dell’uomo che si riconosce materia indistinguibile dalla materia in cui siamo invischiati: atomi tra gli atomi, sostanza incrostata d’animale e di stelle. Tale percezione dell’uomo ci indica la direzione da fondare: la capacità di vedere, pensare ed agire non come singolo, ma come corpo sociale.
Copernico opera così una frattura nel nostro modo di vedere che sovverte la gerarchia fra soggetto e oggetto della visione facendoci riconoscere corpi fra i corpi, parte ‘guardante’ della materia guardata. E’ questo ribaltarsi della visione che TeatrInGestAzione mette in pratica sottraendo lo spettacolo allo spettatore per farci costruttori di uno spazio che ci accolga tutti testimoni di una visione. È su questo momento ‘genetico’ della fondazione che Anna Gesualdi e Giovanni Trono riflettono, andando ad indagare i processi che, in diversi ambiti del sapere (scienza, filosofia, spiritualità) hanno dato vita a quei sovvertimenti del nostro percepire, a quelle visioni copernicane, bestiali, che hanno liberato una nuova possibilità di intenderci uomini e di progettare il nostro agire.
Anna Gesualdi e Giovanni Trono spiegano: “Abbiamo rivolto il nostro studio ai maestri della visione, cercando di comprendere quali processi li hanno portati a ‘vedere’ in modo nuovo e cosa della loro visione ci consegni un compito di fondazione. Ciascuna di queste visioni, contiene, probabilmente, come quella di Copernico un inizio, intuito, ma non ancora realizzato. Ad esse vogliamo guardare, cercando di tratteggiare il mistero dell’inizio nel suo presentarsi allo sguardo. Nel suo fondare un uomo nuovo capace di un nuovo modo di esercitare lo sguardo. Il percorso sulla visione filosofica prende le mosse dai Dialoghi Italiani di Giordano Bruno, quello sulla visione scientifica dalle scoperte di Albert Einstein, quello sulle visioni spirituali dall’Apocalisse di Giovanni”.
Il progetto avVento. Attraverso il progetto avVento, inaugurato nel 2011, TeatrInGestAzione vuole indagare la fisiologia delle trasformazioni in atto in un’epoca come la nostra, postmoderna, in cui tendiamo a comprenderci sempre più come ‘eredi’ e ‘postumi’, per capire se resta in una qualche misura ancora presente il desiderio di poter vivere e pensare il proprio stare al mondo (come un inizio? Il proprio agire come ‘fondatore’? Il proprio fare come iscritto in un orizzonte comune?), per sperimentare una prassi artistica, capace di restituire periodicamente una sorta di ecografia visionaria di queste nuove identità e geografie a venire. La forma del cantiere nomade nasce dalla consapevolezza del fatto che la creazione artistica, se vuole rispondere e prendere parte attiva alla ridefinizione delle terre che abitiamo e dei loro confini, al ridisegnarsi dei concetti di proprio e comune, straniero, patrio materno, prossimo e globale, non può che essere al plurale, arte relazionale il cui primo gesto creativo deve essere quello che crea occasioni di incontro e di scambio.
Per questo ad ogni sua tappa avVento sperimenta nuovi dispositivi creativi per generare ‘collisioni’ inedite fra diversi orizzonti culturali e diverse poetiche della scena.
Le date al Teatro Civico 14 – Vicolo F. della Ratta n°14, Caserta: Sabato 16 marzo ore 21.00 e Domenica 17 marzo 19.00
Prezzi: Intero € 10 – Ridotto € 7