Mozzarelle di bufala alla diossina, concentrato di pomodoro con il Vesuvio in etichetta, ma proveniente dalla Cina, olio italiano che italiano non e’.
Fino ad arrivare ai recenti scandali della carne di cavallo nelle confezioni di pasta fresca, all’ipotesi della carne di cane per la preparazione di alcuni cibi o dei batteri coliformi, solitamente presenti nelle feci, scoperti nelle torte al cioccolato Ikea in Cina.
Storie da far cadere la forchetta, da abbandonarla per sempre.
Ed e’ tutto nero su bianco, tutto scritto in “Cibo Criminale”, il libro di Mara Monti e Luca Ponzi che la Coldiretti presenta lunedì 20 maggio alle 18.00 nella chiesa di Pietrasanta a Napoli.
Il giro di affari annuo che muovono i prodotti alimentari targati Italia supera i 60 miliardi di euro.
Ma c’e’ un’anomalia: questa cifra e’ 2,6 volte superiore al valore delle esportazioni agroalimentari italiane. Ciò significa che, per ogni prodotto veramente Made in Italy, ce ne sono in commercio almeno tre che di italiano hanno solo il nome.
A questo poi si aggiunge il giro d’affari dell’agromafia stimato in 12,5 miliardi di euro all’anno con guadagni che incidono su tutta la filiera.