Cultura

Falsi invalidi: 45 arresti

Sono 45 gli indagati destinatari di due ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Napoli e notificate dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta sui falsi invalidi nel capoluogo campano che, dal 2009, ha portato all’arresto di 350 persone e a un sequestro beni per circa 14 milioni di euro.

Tra gli arrestati anche un dipendente della Asl Napoli 1, addetto alla gestione di pratiche di invalidità civile, che per il pm e’ colui che ha realizzato falsi decreti di invalidità. Indagati a piede libero anche due consiglieri della Municipalità di Poggioreale, quartiere di residenza di numerose persone coinvolte nell’operazione.

Contestualmente alla notifica dei provvedimenti restrittivi, sono stati eseguiti anche decreti di sequestro preventivo per equivalente.

Una delle ‘menti’ era, secondo il pm Giancarlo Novelli, Nunzio Nicola De Marco, 60 anni, già in carcere dal 6 novembre dello scorso anno, raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare per i reati di truffa ai danni dello Stato, contraffazione di pubblici sigilli, falsita’ materiale e ideologica, corruzione in concorso.

E’ lui il dipendente dell’Asl Napoli 1 che svolgeva servizio alla commissione di invalidità del distretto Asl Napoli 33, che ha sede in piazza Nazionale.

Aveva il compito di consegnare i verbali della commissione, di cui era segretario, alla municipalità e all’Inps per gli ulteriori accertamenti e l’erogazione della pensione.

Dagli accertamenti è emerso che l’impiegato, oltre ad una serie di verbali autentici, consegnava anche quelli taroccati. Il sistema ideato era semplicissimo: bastava apporre un timbro di una commissione medica sapientemente falsificato che attestava ogni tipo di invalidità. Così il falso invalido, contattato nei mesi precedenti, riceveva, oltre alla pensione, anche gli arretrati che in base agli accordi andavano all’impiegato Asl.

I titolari delle pensioni prima versavano sul proprio conto l’assegno arrivato dall’Inps e poi staccavano vari assegni di piccolo importo senza indicare il destinatario, soldi che – secondo l’accusa – finivano nelle tasche di De Marco tramite un giro tra amici e parenti ignari di tutto.

Due i sistemi usati per falsificare le pratiche: o si taroccavano i decreti delle commissioni con patologie inventate, falsificando i timbri o si sostituivano i decreti delle persone realmente malate con quelle sane.

I ‘creatori’ di false pratiche sono perfettamente organizzati: hanno dei procacciatori che cercano i potenziali percettori della pensione, individuano il funzionario pubblico che può servire da tramite e poi presentano pratiche su pratiche, puntualmente licenziate con l’erogazione della pensione.

Somme che variano da un minimo di 350 euro al mese fino ad arrivare a 900-1000 euro per patologie invalidanti.

Il sistema e’ stato smascherato nel 2009 quando i carabinieri di Posillipo, diretti dal luogotenente Tommaso Fiorentino, arrestarono Salvatore Alajo, ex consigliere della municipalita’ di Chiaia.

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