No al ridimensionamento e alla delocalizzazione del gruppo Indesit.
A respingere il piano industriale presentato dall’azienda, nei giorni scorsi, sono Fim, Fiom e Uilm hanno deciso di continuare lo stato di agitazione in tutti gli stabilimenti e hanno proclamato ulteriori 16 ore di sciopero da svolgersi nel mese di giugno con modalità articolate in tutte le realtà e con manifestazioni territoriali nelle Marche ed in Campania, a sostegno del confronto conla Direzione aziendale di Indesit che le tre sigle dei metalmeccanici chiedono di avviare tempestivamente.
Il piano industriale presentato dall’azienda, sottolineano i sindacati, “riorganizzerebbe profondamente le attività produttive del gruppo, potenziando ed estendendo quelle realizzate in paesi ‘low cost’, Polonia e Turchia, e riducendo in modo consistente quelle italiane con la chiusura di due impianti produttivi, uno in provincia di Casertae un altro nell’area fabrianese, in provincia di Ancona”. Un piano ”insostenibile sia dal punto di vista industriale, sia dal punto di vista sociale in quanto ridimensiona l’industria manifatturiera nazionale; produce rilevanti ed immediati effetti negativi anche sui distretti industriali cresciuti intorno a Indesit; penalizza un indotto che rappresenta una vera eccellenza del tessuto industriale italiano; comprime ulteriormente gli occupati in un momento già tanto difficile per il nostro Paese”.
Intanto si è svolto un corteo di protesta organizzato dai lavoratori.
Dopo una marcia di oltre 6 chilometri, parte dei quali lungo la Statale Appia, il corteo dei dipendenti degli stabilimenti Indesit di Teverola-Carinaro che protestano contro il piano dell’azienda che prevede oltre 1400 esuberi, 530 dei quali nel Casertano, si è concluso con una manifestazione nella piazza antistante la stazione ferroviaria di Aversa.
Erano presenti il sindaco della città normanna Giuseppe Sagliocco e i sindacalisti delle sigle di categoria dei metalmeccanici. ”In molti pensavano che oggi non ce l’avremmo fatta ad arrivare fino alla stazione di Aversa – ha affermato parlando ai lavoratori il segretario di Caserta della Uilm Antonello Accurso – qualcuno diceva che in tanti si sarebbero fermati per strada, ed invece così non è stato; anzi numerose persone si sono unite a noi per solidarietà lungo il tragitto. Questo è un segnale chiaro: non ci fermeremo fin quando l’Indesit non cambierà l’impostazione del suo piano industriale”. All’arrivo davanti alla stazione, qualche dipendente ha provato ad occupare i binari; c’è stato qualche lieve momento di tensione con le forze dell’ordine poi la situazione è tornata calma anche grazie all’opera di persuasione dei sindacalisti.
”Aspettiamo – ha proseguito Accurso – dei segnali concreti dall’azienda e dal Governo. Se non ci saranno, la lotta si farà più dura”.
Durante il corteo sono stati urlati slogan come ”L’Indesit è italiana” e ”l’Italia non si trova in Turchia”.
Stamattina i lavoratori con i propri rappresentanti e molti sindaci dell’agro-aversano e del napoletano si sono ritrovati al Pala Igloo di Carinaro per fare un punto della situazione; poi il 21 giugno i sindacati di categoria incontreranno i vertici aziendali a Roma.