“I beni confiscati alla criminalità organizzata riutilizzati e restituiti alla società è stata una splendida intuizione, ma ora utilizziamoli meno per attività sociali e più per attività nel settore economico, come start up imprenditoriali e cooperative di giovani“.
A dirlo è Raffaele Cantone, ex pm oggi in Cassazione.
“I beni confiscati – ha spiegato intervenendo al convegno del ‘Mattino’ su Giancarlo Siani – devono essere occasione di una diversa ipotesi di fare antimafia. Oggi è in voga parlare di decreti del fare, anche i beni possono essere motore dell’ “antimafia del fare”, per essere reinseriti soprattutto nel settore economico. Quando un’azienda tolta alla camorra fallisce, l’impressione che si da è negativissima sul piano culturale. Il riutilizzo – ha concluso – crea le condizioni perché quella parte di società, bacino della camorra, possa essere utilizzata per altro“.