I Pearl Jam, possiamo dirlo serenamente, sono ormai l’unica rock band di cui difficilmente sentirete parlare male, almeno apertamente. Dopo quattro anni dall’ultimo album in studio “Backspacer” in molti fremevano per i loro nuovi inediti in studio. L’ultimo album con punte come “Just Breathe” aveva polarizzato l’attenzione su di loro, ma in questo modo aveva avvicinato anche ascoltatori che forse non conoscevano a fondo la loro discografia.A questi e ad altri “Lightning Bolt” pare strizzare l’occhio. Ad un primo ascolto l’album pare asciutto, e presenta una sapiente varietà di generi, dal blues di “let the record play” alla ballatona che ha anticipato l’uscita del disco come secondo singolo “Sirens”.
I Pearl Jam fanno il loro dovere, ma probabilmente questo album sentenzia che la loro vetta in studio, è stata già toccata, ed ora ci toccano i tempi dello “scollinamento”. Detto questo l’album rimane pur sempre ricco di pezzi di bravura, “Mind your manners” e la title track sono canzoni davvero trascinanti, e si candidano a diventare subito dei classici del repertorio live, vero e proprio punto di forza della band del profetico Eddie Vedder. “My father’s son” mi ha ricordato istintivamente “Last resort” dei Papa Roach, a testimonianza dell’etereogenità delle fonti in cui affonda la scrittura di questo disco. A tratti viene quasi da pensare a cosa sarebbero alcune di queste canzoni senza l’interpretazione di Vedder.
Questo album è stato presentato, manco a farlo apposta, in un concerto nella loro Chicago, esibizione che ha rischiato di essere sospesa (ironia della sorte) per un violento temporale, ma i fan hanno resistito a ben 2 ore di pioggia, fino a quando la band ha riattaccato a suonare per presentare questo disco che si ripromette di portare i Pearl Jam in giro per il mondo nei prossimi mesi. Eddie Vedder & soci non hanno bisogno di effetti speciali, gli basta salire su un palco, lì su anche pezzi che forse non entreranno nelle classifiche all-time assumeranno un volto diverso da quello in studio, ed è lì che si capirà come mai è così difficile trovare qualcuno che riesca a parlar male in giro dei Pearl Jam.
(Raffaele Calvanese – Dr Indie)