Sette maghrebini sono stati arrestati dalla squadra mobile di Perugia che ritiene di aver disarticolato un ”importante canale di approvvigionamento di eroina e cocaina” tra l’Umbria, Napoli e Livorno.
Cinque le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Alberto Avenoso, due gli arresti in flagranza.
Nel corso dell’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Mario Formisano, sono stati sequestrati 430 grammi di eroina e 150 di cocaina, insieme a 18 mila euro in contanti ritenuti provento dell’attività illecita.
Nel corso dell’inchiesta sono emerse transazioni di denaro – destinazione Tunisia – per un importo complessivo di 56 mila euro. I dettagli dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa dal vicequestore Marco Chiacchiera. Il capo della Mobile ha parlato di un ”giro d’affari spaventoso” messo in atto dal presunto capo del gruppo, un tunisino di 36 anni di stanza a Napoli, già conosciuto dalla polizia perché fino a poco tempo fa dimorante a Perugia.
Gli altri indagati (quattro tunisini e due marocchini) vengono considerati ”corrieri” e ”luogotenenti” impegnati a distribuire la droga in Umbria e Toscana, muovendosi a bordo di treni, auto o pullman.
Secondo quanto riferito dagli investigatori, il presunto capo dell’organizzazione sta per diventare padre e, se non fosse stato arrestato, avrebbe fatto perdere le proprie tracce rientrando nel proprio Paese di origine.
L’inchiesta della sezione criminalità diffusa della squadra mobile si è’ sviluppata in seguito all’arresto di altri spacciatori, a Perugia, nel 2011, quando, in seguito ai provvedimenti restrittivi, vennero ridisegnate le gerarchie dello spaccio.
Sono ora in corso accertamenti, da parte della squadra mobile, per verificare gli eventuali collegamenti dei maghrebini coinvolti nell’indagine con la criminalità organizzata campana.
Gli arrestati sono detenuti negli istituti penitenziari di Poggioreale, Perugia e Livorno.