Il sindaco di San Tammaro, Emiddio Cimmino, è stato convocato a Roma, presso il Mibac, dal ministro Massimo Bray.
Al centro dell’incontro, le ultime evoluzioni della vicenda legata al Real Sito di Carditello. L’intervento del capo del Mibac – che aveva garantito il suo diretto interessamento – sembra procedere sulla via dell’assoluta concretezza.
Sembra, infatti, assumere sempre più peso l’ipotesi dell’esercizio del diritto di prelazione da parte del dicastero ai beni artistici e culturali.
A supporto di ciò intervengono gli atti urgenti, richiesti dallo stesso ministro al Comune di San Tammaro, alla Provincia di Caserta e alla Regione. A questi enti, per snellire la procedura di avocazione, è stato chiesto di rinunciare al diritto di prelazione cui avrebbero potuto appellarsi.
Con quest’atto, cominciano a mettersi in evidenza i contorni di una battaglia che il sindaco della cittadina sull’Appia ha iniziato dal 2008, nella convinzione che la fattoria borbonica, adagiata nell’agro comunale, debba rappresentare un valore aggiunto di grande importanza, per l’intera comunità di San Tammaro.
Con la sospensione della procedura giudiziaria che avrebbe visto la piccola reggia di campagna soggiacere all’ennesima umiliazione, si apre una nuova pagina grazie al lavoro del Ministro Bray.
Dopo l’appuntamento con il ministro, la fascia tricolore di Terra di Lavoro è stato ricevuto, in audizione ufficiale, dalla commissione cultura del Senato, per fare il punto sullo stato dell’arte in merito alla Reggia di Carditello.