Lo trovarono esanime davanti all’ingresso della sua abitazione a Tuoro di Caserta.
Bartolomeo Gentile, 67 anni, ex dipendente della ditta di pulizie presso l’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, era riverso al suolo senza vita.
A dare l’allarme furono i familiari che immediatamente allertarono l’ambulanza, ma per l’uomo non c’era già più nulla da fare.
Una morte che, ad un primo sguardo, era sembrata dovuta a cause naturali (arresto cardiocircolatorio), ma l’ipotesi non convinse completamente al punto che il pubblico ministero decise di disporre il sequestro della salma e l’autopsia.
Stando al racconto di alcuni familiari alla polizia (che avviò le indagini), pochi minuti prima del rinvenimento del corpo alle 13,50, in via San Marco sarebbero passati alcuni conoscenti che non avrebbero visto nulla e, soprattutto, non avrebbero visto il corpo.
Per questo motivo, per i familiari, quella che sembrava una morte naturale, in realtà poteva essere un omicidio. Tesi avvalorata anche da alcune ferite rinvenute sulla testa dell’uomo, anche se le stesse non si escludeva che potessero essere state causate dalla caduta a terra o che potessero essere addirittura precedenti all’accaduto.
Ma proprio per eliminare tutti questi dubbi fu disposto il sequestro della salma e l’autopsia presso l’Istituto di Medicina Legale di Caserta. Ed è stata proprio l’autopsia a dissipare ogni residuo dubbio: Bartolomeo Gentile è deceduto a causa di un arresto cardiocircolatorio, mentre le ferite alla testa sarebbero di vecchia data.
La salma è stata così restituita ai familiari per lo svolgimento dei funerali nella Chiesa di Santo Stefano a Tuoro.