A Caserta, presso un noto locale di via Mazzini, si è svolta la conferenza stampa del Comitato provinciale “L’Altra Europa con Tsipras“.
Forte del grande successo della raccolta delle firme utili alla presentazione della lista, che ha visto primeggiare la provincia di Terra di Lavoro tra quelle campane, il Comitato si appresta a dare inizio a una campagna elettorale carica di entusiasmo; dura, per il difficile scoglio dello sbarramento, ma decisiva per permettere il radicamento, anche a sinistra, dell’idea di un’altra Europa possibile.
«Pensiamo a un’Europa – afferma Giovanni Del Monaco, referente del Comitato provinciale “L’Altra Europa con Tsipras” – che accantoni le politiche dell’austerity per restituire ai singoli Paesi lo spazio necessario alla crescita, rimettendo in circolo le risorse, sempre più crescenti, che l’Europa della Troika preferisce immolare in nome di una stabilità sul cui altare si è sacrificato non solo uno sviluppo sostenibile, ma anche i diritti dei cittadini. A differenza degli euroscettici di ieri e di oggi, pensiamo che la soluzione alla crisi non stia nell’uscita dall’Unione europea o dal sistema monetario dell’euro. Crediamo, invece, che ci sia bisogno di più Europa, ma con al centro i popoli, i diritti e le libertà“.
La prospettiva di un’Altra Europa appare quanto mai necessaria per il Mezzogiorno dell’Italia e dell’Europa, i cui Paesi sono stati letteralmente vessati dalle politiche rigoriste.
«Con il progetto che si sviluppa attorno ad Alexis Tsipras – afferma Gianni Cerchia, coordinatore provinciale di Sel – il Mezzogiorno può tornare al centro di un’Europa che, così com’è, non ci piace, ma alla quale non vogliamo rinunciare. Del resto, la nostra posizione geografica ci candida a essere un ponte tra la Mitteleuropa e il Mediterraneo. Quella che sosteniamo è una lista fortemente europeista, ma anche fortemente riformatrice, nella prospettiva di una sinistra autonoma e unitaria che, fatte salve le differenze e le sensibilità dei singoli e dei collettivi, sappia lottare, in Europa e in Italia, per riunire il più ampio fronte possibile conto i governi delle larghe intese, che tendono, fisiologicamente, ad attuare politiche neoliberiste». «Noi – continua Cerchia – siamo per gli Stati Uniti d’Europa. Pensiamo a una politica unitaria non solo sul piano economico, ma soprattutto su quello sociale. Ciò non vuol dire che siamo contro la Germania. Tuttavia, per un’Europa come unione politica devono contare altre logiche: Tsipras, leader della sinistra di un Paese in cui è stata perpetrata una macelleria sociale che grida vendetta, rappresenta quell’Europa che non funziona e che deve essere superata. Purtroppo, il modello istituzionale che si sta costruendo in Italia non è compatibile con l’Europa che vogliamo. Il punto sulle riforme non è che non si possa toccare il Senato, come illustri esponenti della sinistra italiana hanno affermato sin dagli anni Settanta, professandosi per il monocameralismo. L’assetto delineato da Renzi pone, piuttosto, un problema di equilibrio tra poteri, che va nella direzione di contrarre i diritti di cittadinanza».
«L’Europa è necessaria – afferma Venia Caramico, segretario provinciale di Rifondazione comunista – anche per permettere al nostro territorio di uscire dalla marginalità. Pensiamo sia indispensabile ripartire dalla provincia, ma con un progetto di respiro europeo, ispirato all’eco-conversione, che consenta di produrre lavoro, lasciandoci alle spalle le emergenze della ‘Terra dei fuochi’ per tornare a essere ‘Terra di lavoro’. “L’Altra Europa con Tsipras” è un’occasione preziosissima per far ripartire il welfare; polverizzare le grandi opere in tanti piccoli interventi di messa in sicurezza e di tutela del territorio; riconvertire le politiche agricole; valorizzare i beni culturali i cui siamo enormemente ricchi».