“So benissimo di quali delitti mi sono macchiato, ma posso spiegare un sistema in cui la camorra non è l’unica responsabile”. Sono le prima dichiarazioni – in sintesi – di Antonio Iovine, nel corso del processo che si sta celebrando a Santa Maria Capua Vetere. Secondo il boss pentito, Antonio Bardellino venne realmente ammazzato in Brasile nel 1988.
In uno dei verbali depositati, Antonio Iovine parla anche del sistema degli appalti sulle grandi opere. Stando al neo-collaboratore di giustizia, c’era un accordo tra politica, clan e impresa, alla luce delle dichiarazioni rese ai Pm Ardituro e Sirignano.
Dice il boss pentito: “C’erano soldi per tutti, in un sistema che era completamente corrotto, in questo ambito si deve considerare anche la parte politica ed i sindaci dei comuni che avevano interesse a favorire essi stessi alcuni imprenditori in rapporto con il clan per aver vantaggi durante le campagne elettorali, in termini di voti e finanziamenti. Devo specificare che non aveva alcuna differenza il colore politico del sindaco”.
“Generalmente io ero del tutto indifferente rispetto a chi si candidava a sindaco nel senso che, chiunque avesse vinto, automaticamente sarebbe entrato a far parte di questo sistema da noi gestito. Devo però anche dire – ha aggiunto – che altre persone del clan potevano avere passione per la politica e comunque un interesse per un candidato piuttosto che per un altro”.
Nel corso dei verbali depositati al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il boss pentito Antonio Iovine prova a spiegare quella che definisce una “mentalità casalese“, determinata anche dalla mancanza dello Stato, da quello cioè che lo stesso boss pentito definisce “l’abbraccio tra Stato e camorra“: “Quando parlo di mentalità casalese dico che c’è stata inculcata fin da giovani. E’ la regola del 5%, della raccomandazione, dei favoritismi, la cultura delle mazzette e delle bustarelle che, prima ancora che i camorristi, ha diffuso sul nostro territorio proprio lo Stato, assente nell’offrire opportunità alternative e legali alla nostra popolazione“.