Massimo Monfreda e la Volalto ancora insieme.
La società rosanero comunica, infatti, di aver confermato anche per la prossima stagione l’allenatore originario di Sparanise.
“Un atto – spiega il presidente volaltino Agostino Barone – dovuto e voluto con tutto il cuore. Monfreda si è confermato l’ottimo allenatore che conoscevamo, ma anche un tecnico dall’elevato spessore umano. Abbiamo vissuto con lui tre anni splendidi nel corso dei quali, oltre ai successi della squadra, abbiamo registrato anche la straordinaria crescita tecnica delle giocatrici messe a sua disposizione. Non avevamo alcun dubbio circa la sua permanenza ed oggi, con grande gioia, ne annunciamo la riconferma sulla panchina Volalto”.
Tre anni vissuti a cento all’ora quelli di Monfreda. Tre stagioni arricchite da risultati straordinari. Due promozioni, una semifinale play off ed una final four nazionale di Coppa Italia.
Decisamente un bilancio interessante per un coach che, senza proclami, ma con la sola forza del lavoro, della sua indiscutibile competenza tecnica e del suo notevole spessore umano, ovunque è andato, ha saputo costruire cose egregie.
“Inutile dire – spiega proprio Monfreda – che la riconferma è per me motivo di soddisfazione. Ma questa gioia è ancor più grande se considero che solo in un altro posto, in una altra squadra, ho lavorato per più di tre anni e cioè a Sparanise, a casa mia. Questo dice tutto sia del come sono stato bene a Caserta, contento del lavoro svolto e del percorso ancora da fare, ma anche di come la società mi abbia ben supportato e sopportato”.
Giunto a Caserta dopo una importante carriera spesa nel volley maschile, il coach ha subito dimostrato di essere a suo agio anche con il volley rosa. Anzi, ha saputo trasportare in campo femminile molti dettami tecnici della pallavolo maschile, ne ha adattato i principi alle potenzialità delle ragazze, ne ha saputo trasformare il gioco.
Il risultato? Lo straordinario cammino della Volalto in queste tre stagioni.
“Quando decidevo di allenare una squadra – prosegue Monfreda – ho sempre scelto quelle che mi offrivano un progetto un obiettivo da raggiungere, degli step da fare per passare poi a quelli successivi. Spesso, però, i progetti mancavano di concretezza. Dopo qualche anno finivano, infatti, i soldi. l’impianto non era a norma, le istituzioni non ci erano vicine o altre problematiche. A Caserta , invece, ci sono le condizione per lavorare. Certo – conclude il tecnico rosanero – bisogna ancora crescere tanto come organizzazione, professionalità, competenze specifiche, come società, dirigenti e staff tecnico, me in primis, ma almeno abbiamo la possibilità ed il dovere di provarci. L’entusiasmo non ci manca“.