Ventidue anni di carcere.
E’ la richiesta di pena che i sostituti procuratori della Dda di Napoli Sandro D’Alessio e Maurizio Giordano hanno avanzato in sede di requisitoria per Michele Santonastaso, ex avvocato del boss del clan camorristico dei Casalesi Francesco Bidognetti, imputato al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per i reati di associazione camorristica, corruzione in atti giudiziari e falsa perizia aggravati dall’aver agito per favorire un’associazione mafiosa.
I pm hanno inoltre chiesto cinque anni di carcere per il boss Francesco Bidognetti e sette anni per l’altro imputato, Alberto Alfio Natale Fichera, professore universitario catanese, accusato di aver falsificato, dietro il pagamento di 100mila euro consegnategli da Santonastaso, una perizia fonica con l’obiettivo di scagionare da un duplice omicidio – cosa che effettivamente avvenne! – Aniello Bidognetti, figlio del boss.
Il pm Sandro D’Alessio, nel motivare la richiesta ad una maxi-condanna, ha definito Santonastaso ”organizzatore del clan”.
Il legale casertano nel marzo 2008, nel corso del maxi-processo d’appello ai Casalesi denominato “Spartacus“, lesse in aula insieme con il collega Carmine D’Aniello (anch’egli poi arrestato), un’istanza firmata dai boss Francesco Bidognetti e Antonio Iovine in cui chiedeva lo spostamento a Roma del processo per legittimo sospetto, in quanto a suo dire il collegio giudicante si sarebbe fatto influenzare, oltre che dai pm antimafia, anche dalla giornalista de “Il Mattino” Rosaria Capacchione e dallo scrittore Roberto Saviano.