Il G.M. della JuveCaserta, Marco Atripaldi, e il coach della Giorgio Tesi Group Pistoia, Paolo Moretti, sono intervenuti nella quarta puntata di “Cestisticamente parlando”, il magazine settimanale di Radio PRIMARETE Caserta in onda ogni martedì dalle 19,35 alle 20,55 e condotto in studio da Francesco Gazzillo, Rosario Pascarella, Sante Roperto e Eugenio Simioli (con la regia di Imma Tedesco).
Marco, c’è preoccupazione dopo la partita di Bologna?
“La preoccupazione è lecita e legittima, ma non dobbiamo fare drammi. Noi abbiamo perso 20 giorni di allenamenti per via degli infortuni. Bisogna stare attenti a quello che si fa e a quello che si dice. Non mi piacciono le voci che circolano in questi giorni, smentisco totalmente chi dice che non c’è unità di intenti tra di noi”.
Cosa è cambiato nella squadra rispetto al precampionato?
“E’ cambiato tantissimo. Ma la cosa che è cambiata maggiormente è che si è persa la consapevolezza nel nostro potenziale. Oggi la squadra è disorientata e confusa, dobbiamo riacquistare quella durezza difensiva che si è notata nel precampionato. Sicuramente i rookies hanno patito più del previsto l’esordio in una realtà completamente diversa da quella a cui sono abituati”.
Il fatto che ci sono due giocatori USA provenienti dal college rallenta il vostro processo di crescita difensiva?
“Non penso assolutamente. L’anno scorso avevamo 4 giocatori provenienti dal college e difendevamo meglio di ora! Come ho già sottolineato, ora l’obiettivo è riacquistare consapevolezza nei nostri mezzi e soprattutto cominciare a vincere!
Mi aspetto tanta gente domenica al palazzetto, abbiamo bisogno dei nostri tifosi”.
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Moretti, com’è la situazione in quel di Pistoia?
“Se Caserta piange, Pistoia certamente non ride! Siamo reduci da due sconfitte consecutive, per di più casalinghe. Al di là della differenza di punti che abbiamo con Caserta, dobbiamo lavorare tanto. Siamo un gruppo totalmente nuovo rispetto alla scorsa stagione. Dopo la prima giornata di campionato, sembrava avessimo trovato nuovi equilibri, ma invece queste due sconfitte hanno ridimensionato il nostro iniziale entusiasmo”.
Che tipo di partita ti aspetti domenica al Palamaggiò?
“Alla partita di domenica incominceremo a pensare verso metà settimana. Non voglio gufare, ma Caserta è tra le squadre che mi intriga di più, è un gruppo molto competitivo.
Credo però che i valori delle squadre e del campionato si avranno dopo 10-12 partite”.
Quali sono le difficoltà maggiori che dovrete superare per replicare la passata stagione?
“La scorsa stagione è stata piena di emozioni. Abbiamo disputato un campionato al di sopra delle più rosee aspettative, lasciando un sapore dolce in bocca ai nostri tifosi. Oggettivamente, però, credo che sarà molto difficile replicare quanto abbiamo fatto l’anno scorso”.
Nella costruzione di una identità di squadra, perché gli allenatori insistono di più sulla difesa che sull’attacco?
“Perché con la difesa si vincono le partite e si crea l’identità di squadra. Gli allenatori pensano più a portare i risultati a casa che dare spettacolo. L’aspetto più complicato per un allenatore è far parlare ai giocatori la stessa lingua e far capire loro che l’interesse di squadra viene prima di quello individuale”.
Infine, ci dai un giudizio sulla tua squadra?
“Abbiamo una squadra molto più lunga dell’anno scorso, con aggiunte di qualità dalla panca come Filloy, Cinciarini e Magro. Abbiamo moltissime scommesse sugli esterni, ma ci sono, secondo me, due-tre giocatori (N.D.R. Williams, Hall e Milbourne) che hanno un briciolo di esperienza e di talento in più che, in situazioni di difficoltà, potrà farci molto comodo”.