L’attuale socio di maggioranza della JuveCaserta Raffaele Iavazzi, l’ala della JuveCaserta Michele Antonutti e il coach di Trento Maurizio Buscaglia sono intervenuti a “Cestisticamente Parlando”, il magazine settimanale di Radio PRIMARETE Caserta (95.00 Mhz F.M. oppure in streaming su www.radioprimarete.it) in onda ogni martedì dalle 19,35 alle 20,55 (ed in replica il giovedì alle ore 00.05), condotto in studio da Francesco Gazzillo, Rosario Pascarella, Sante Roperto e Eugenio Simioli (con la regia di Imma Tedesco).
Raffaele Iavazzi:
La vittoria contro Venezia nuova speranza di salvezza?
La vittoria di domenica è il nuovo punto di partenza e ci dà nuova speranza per poterci salvare sul campo.
Come raramente accade in Italia ti sei assunto le colpe della stagione di Caserta…
Certamente ho le mie colpe, ho fatto scelte sbagliate e affidato la gestione di una mia azienda in mani altrui e ora ne sto pagando le conseguenze.
Dopo la ricapitalizzazione dunque la stagione (economicamente) è salva?
Non è mai stata messa in discussione la fine della stagione. La Cofiba (Carlo Barbagallo) ha ricapitalizzato il proprio 10%, ma non ci sarebbero stati problemi: avrei comunque garantito gli impegni assunti.
È il futuro?
Oggi il presente della JuveCaserta sono io, in futuro chissà. Avevo dato la disponibilità il 20 Marzo a chiunque ad acquistare quote societarie ma…. Tutti dicono che la JuveCaserta è del territorio, ma il 20 marzo dov’era il territorio? Mi hanno lasciato praticamente solo!
Il punto di penalizzazione?
I fatti sono talmente chiari ed evidenti che non voglio fare polemiche. Ero all’estero ed il versamento on line è stato fatto il 23 poco dopo le ore 12. Chiederò ai massimi organi federali e a quelli locali del CONI di darci una mano a far comprendere le nostre ragioni e velocizzare la decisione per non falsare il torneo (Ci vorrebbero circa 60 giorni per il verdetto).
Gli striscioni contro di lei?
Non mi hanno dato fastidio gli striscioni in sè, ma il fatto che la vicenda è stata evidentemente strumentalizzata ed architettata. Inoltre mi ha fatto male che la curva non abbia tifato domenica.
A Caserta gira la voce di una possibile cessione del titolo: c’è qualcosa di vero?
Effettivamente c’è una trattativa in corso per la vendita dell’80% delle quote azionarie alla famosa cordata preannunciata da Barbagallo, ma la premessa è che il titolo deve rimanere a Caserta, altrimenti non se ne fa niente.
Tante “voci di corridoio”, addirittura si parla di 4 milioni di euro di passivo…
Sono voci assolutamente false che fanno molto male al gruppo stupendo che si sta impegnando al massimo per raggiungere l’obiettivo. Qui siamo tutti bravi a parlare, molto meno a fare i fatti. Ripeto che il mio errore è stato quello di far gestire da altri una mia azienda. Ho lasciato un’azienda in attivo a fine 2013 e ora abbiamo dovuto ricapitalizzare. Le uniche pendenze (dalle precedenti gestioni) sono quelle erariali, per le quali, come è noto, la scadenza della dilazione è decennale.
Saresti disponibile a rimanere anche in Lega Gold?
Non ci penso assolutamente a fare questi discorsi: il mio obiettivo è lasciare la squadra in serie A, tutto il resto sono chiacchiere. Come recita il nostro motto: “venderemo carA la pelle!”
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Michele Antonutti:
Hai festeggiato alla grande le 350 presenze in serie A?
È stata una grande soddisfazione, ma 350 in Serie A sono tante, mi sa che sto diventando anziano!
C’è ancora qualche speranza di salvezza?
Noi ci crediamo, a parte con Capo D’Orlando, abbiamo sempre giocato fino alla fine. Sperando che da Roma arrivino buone notizie.
La chiave della vittoria contro Venezia sono state le tante difese proposte da coach Esposito?
È stato importante fare una partita molto tattica, è stata una chiave molto importante per la vittoria di domenica mettere confusione all’attacco veneziano.
Quale la chiave per portare a casa la gara con Venezia ?
Sicuramente la difesa, abbiamo messo grande energia e coesione per limitare i gap fisici ed atletici contro Venezia.
Che finale di campionato pensi possa prospettarsi?
Dobbiamo capire che ragionando al di là della singola partita, cadiamo sempre nelle buche. Domenica dobbiamo andare a Trento come se fosse l’ultima partita del campionato. Abbiamo la consapevolezza che stiamo lavorando bene e che abbiamo un sistema che non può ora essere sopravvalutato. In questo campionato non esistono ultime o prime in classifica, ma tutti possono perdere contro tutti, c’è grande equilibrio.
In questo momento vi sentite ultimi in classifica?
Dobbiamo sentirci ultimi, ma questo non ci deve far vergognare della nostra squadra, anzi ci deve far diventare ancora più umili per raggiungere l’obiettivo.
Antonutti prossimo capitano di Caserta l’anno prossimo?
Non ci penso, adesso il mio obiettivo è agguantare la salvezza con questa squadra e il Capitano è Marco (Mordente nds).
Il tuo futuro a Caserta?
Chissà a Caserta mi sono trovato molto bene…
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Maurizio Buscaglia:
Trento sorpresa del Campionato?
Dovevamo dare continuità alla squadra dell’anno scorso. Poi abbiamo fatto i conti con budget, procuratori e richieste dei giocatori. Per fortuna tutti gli incastri ci sono riusciti bene. Siamo riusciti a raggiungere la salvezza così presto, abbiamo raggiunto una Final8 storica, ora tutto che otterremo in più sarà guadagnato.
Il rischio Tony Mitchell?
Avevamo bisogno di un giocatore che ci desse grandi garanzie tecniche, un giocatore che fosse anche un po’ genio e poca sregolatezza, senza andare a minare gli equilibri della squadra.
Come è stato fatto lo screening dei giocatori presi quest’estate?
La continuità è stata data ai giocatori dell’anno scorso non perché hanno vinto l’anno scorso, ma perché crediamo che possano dare ancora tanto. L’obiettivo quest’estate è stato far integrare questi giocatori esordienti in Serie A con giocatori già padroni della categoria, con gli americani che hanno potuto fare qualcosa in più in termini di atletismo e di esperienza.
Come si fa a far conciliare ai giocatori americani esordienti gli obiettivi individuali con quelli di squadra?
Non è assolutamente facile, ma io credo che la soluzione sia quella di far capire al giocatore come giocare a pallacanestro in questo tipo di campionato. Lavorando molto, con giocatori molti predisposti al sacrificio, si ottengono più in fretta i risultati. Credo che vincente sia non togliere un talento ad un giocatore, ma far essere quel talento funzionale al lavoro di squadra.
Domenica contro Caserta?
È una partita molto diversa da quella contro Avellino. Sotto l’aspetto dell’importanza, credo che sia noi che Caserta abbiamo un denominatore comune: deve provare a vincere fino alla fine. Sono una squadra molto pericolosa, con Domercant hanno avuto un’importante opzione in attacco, dovremo stare molto attenti.