Il 14 aprile del 1945, il Regno Unito veniva colpito da una scarica elettrica, perché esattamente 70 anni fa, nasceva un vero e proprio dio della chitarra.
Un innovatore, un genio, un pazzo. Non ci sono aggettivi per definire Ritchie Blackmore!
Lui è l’ombra davanti al quale si ergono i suoi onorevoli colleghi Jimmy Page, Jeff Beck e altri illustri chitarristi.
Molti credono che Ritchie sia nato con una chitarra in mano, ma la verità è che non è nato con una chitarra, ma con un talento.
Il compianto compagno di band Ronnie James Dio lo definì un “insopportabile genio”.
Prima con i Deep Purple, poi con i Rainbow, è stato capace di comporre e suonare brani immortali e nonostante la sua passione per la musica medievale, i suoi riff marmorei e i suoi assolo ferrei sono entrati nella storia.
Basti citare “Highway Star”, “Child In Time”, “Smoke On The Water”, “Burn” e “Mistreated” per i Deep Purple, “Man on the Silver Mountain”, “Sixteenth Century Greensleeves”, “Stargazer” e “Long Live Rock ‘n’ Roll” per i Rainbow.
Nonostante non si parli quasi mai di Ritchie, è dovere del rock augurargli “Long Live for you and for Rock ‘n’ Roll”.
(Mario Barbato)