Mentre a Caserta ci si prepara per lo sciopero generale di venerdì 22 maggio, la vertenza Indesit-Whirlpool è sempre più ad un bivio.
Si è svolto infatti al Mise un ennesimo incontro a tre (sindacato nazionale, azienda e Governo) per discutere le sorti del polo produttivo nonostante l’insistenza e la volontà prevalente del colosso statunitense di avviare nuove missioni produttive solo nel sito di Napoli lasciando, quindi, scoperto lo stabilimento di Carinaro.
L’azienda ha gettato “ulteriore benzina sul fuoco” presentando il piano di ristrutturazione degli uffici amministrativi che prevede ulteriori 480 esuberi. Gli esuberi complessivi in Italia salgono così a 2.060 su 6.700 dipendenti, di cui 1.430 nelle fabbriche, 150 nella Ricerca&Sviluppo e 480 nell’amministrazione.
Il piano ha determinato la reazione con toni forti da parte dello stesso governo, che “dopo un mese di continue riunioni con l’azienda e le organizzazioni sindacali, ritiene ‘inqualificabile’ il piano perché in questo lasso di tempo non sono stati fatti passi avanti“.
“Il ministro dello Sviluppo economico – si legge in una nota – ha ribadito la disponibilità del governo a riconvocare le parti anche immediatamente, ma soltanto dopo che l’azienda avrà presentato nuove proposte credibili e tangibili che diano certezze ai lavoratori del gruppo e che rispondano all’esigenza, più volte sottolineata dal ministro, di preservare gli aspetti occupazionali del piano“.
Nel frattempo anche il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, si fa è fatto sentire: “Continuiamo a non essere d’accordo, continuiamo a pensare che gli accordi fatti all’epoca di Indesit vanno mantenuti e quindi chiediamo a Whirlpool di ripresentare il proprio piano industriale“.
“Ora basta, hanno fatto – ha dichiarato Marco Bentivogli, leader Fim all’uscita dall’incontro al Mise – una grave retromarcia: non c’è nessun piano per Carinaro e gli esuberi aumentano da 1.350 a 2.060 tagliando così il 30% dei dipendenti. Ora il Governo risponda chiaro e forte o lo scontro sarà inevitabile. Il nuovo piano dell’azienda è irresponsabile. Gli spiragli che si erano aperti la scorsa settimana non solo si sono chiusi, ma al totale vuoto di prospettive certe, ad oggi, su Carinaro, si sono aggiunti altri esuberi”.
Per la Fiom “è necessario imprimere una svolta decisa alla vertenza: Whirlpool deve scoprire tutte le carte per un esito diverso da quello attualmente previsto dal piano e prevedere soluzioni per tutti i lavoratori del Gruppo in grado di scongiurare le chiusure dei siti e di mantenere l’integrità del Gruppo“. Il sindacato propone di arrivare fino “allo sciopero generale di tutto il Gruppo“.
Dal canto suo, Whirlpool fa sapere in una nota che “Seguendo l’approccio adottato finora nel processo di integrazione, e in linea con quanto è stato annunciato nel piano industriale per l’Italia, l‘azienda conferma la propria disponibilità a non procedere con licenziamenti unilaterali fino alla fine del 2018 anche per la popolazione impiegatizia“.
Intanto gli 815 lavoratori a rischio dello stabilimento di Carinaro intensificano le loro forme di protesta non solo contro la chiusura dello stabilimento, ma anche per una ridistribuzione più equa dei volumi produttivi tra i siti del Nord e Sud Italia.
Nel frattempo i lavoratori di Carinaro hanno ricevuto la concreta solidarietà di SEL (Sinistra Ecologia e Libertà) con l’arrivo nella mensa dello stabilimento dell’ex Governatore della Regione Puglia Nichi Vendola, accompagnato da Salvatore Vozza, Arturo Scotto ed Igor Prata.
(Videoservizio a cura di “Contrasto TV”: https://youtu.be/mPzYLcO0qn4)