“Quella che sta emergendo nell’area ex Pozzi Ginori di Calvi Risorta è probabilmente la discarica sotterranea più grande d’Europa con un’estensione di circa 25 ettari e un volume di 2 milioni di metri cubi di rifiuti”: lo ha affermato il comandante regionale del Corpo Forestale Sergio Costa nell’effettuare un sopralluogo nell’area in cui da venerdì scorso sono in corso gli scavi effettuati dai mezzi del Genio Militare e coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.
L’indagine della Forestale, partita circa un anno fa, ipotizza il reato di disastro ambientale. Sono oltre dieci le persone, in particolare proprietari dei terreni, iscritti nel registro degli indagati.
Quattro le buche nelle quali erano interrati fusti di solventi, ma secondo la forestale il cimitero di veleni è ben più vasto e infatti si continuerà a scavare.
Alla scoperta della discarica si è arrivati grazie al lavoro di denuncia svolto negli ultimi mesi da un gruppo di giornalisti locali tra cui Salvatore Minieri che è stato il primo a filmare quello che realmente era accaduto nell’area.
Il giornalista, autore dell’intervista al pentito di camorra Carmine Schiavone (deceduto nei mesi scorsi) proprio sul business del clan camorristico dei Casalesi sui rifiuti tossici, vive da tempo sotto scorta proprio a causa dei suoi reportage che hanno aperto uno squarcio sui guasti causati all’ambiente e che gli sono costati minacce di morte da parte dell’ex boss Michele Zagaria.
Tra il materiale riportato alla luce sarebbe stata trovata la prova che alcune aziende di vernici avrebbero interrato illecitamente i rifiuti. Da quattro buche infatti sono emersi fusti deteriorati contenenti solventi, vernici e tracce di idrocarburi, plastica lavorata dalle industrie, buste con Pvc mentre il terreno presenta diverse colorazioni, in particolare rosse, azzurre e grigio. I rifiuti sono presenti a livello della superficie e arrivano ad una profondità di 8-9 metri.
Insomma, un disastro infernale in piena “terra di Gomorra”.