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“Agrorinasce” restituisce alla comunità 4 beni confiscati alla camorra

L’Agro che rinasce!

Da edifici del malaffare a simboli di un riscatto. Sono stati creati e gestiti dalla camorra con i soldi dello smaltimento illecito dei rifiuti, del pizzo, della droga, della prostituzione. Adesso ospitano strutture dove si farà pratica di legalità, di tutela dell’ambiente e promozione della cultura, attraverso il lavoro, l’accoglienza e la solidarietà.

Per il 29 e 30 giugno, Agrorinasce, Agenzia per l’innovazione, lo sviluppo e la sicurezza del territorio, ha organizzato quattro eventi per festeggiare, insieme ai cittadini, altrettanti progetti di recupero, di riqualificazione e di riconversione di beni confiscati al clan camorristico di Casal di Principe e di Casapesenna.

Gli interventi sono stati finanziati dal Ministero dell’Interno, grazie ai fondi del PON “Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno“, Ob. Conv. 2007-2013.

Questo il programme della “due giorni”:

– Il 29 giugno, alle 11, in via Giocosa, 25, a Casal di Principe, inaugurazione del “Don Milani“, centro di avviamento al lavoro artigianale; bene confiscato a Mario Caterino, uomo di Francesco “Sandokan” Schiavone. Il Centro “Don Milani” è un ristorante pizzeria, con annesso un laboratorio di ceramiche da cucina, ideato da Agrorinasce in collaborazione con il Provveditorato Regionale per l’Amministrazione Penitenziaria della Campania e il Centro giustizia minorile, con l’obiettivo di dare un’occasione di formazione e di lavoro ad ex detenuti per reati non gravi. Il Centro sarà gestito da un raggruppamento di quattro imprese sociali, le cooperative “Agropoli” (capofila), “Osiride“, “Eureka” e “Un fiore per la vita“.

– Il 29 giugno, alle 18, in via Vaticale, località Ferrandelle, a Santa Maria La Fossa, festa di chiusura dei lavori del “Centro di educazione e documentazione ambientale” e dell’Isola ecologica, sorti in un complesso agricolo confiscato a Francesco “Sandokan” Schiavone. Il Centro sarà gestito da Agrorinasce, in collaborazione con il “Ciram” (Centro di ricerche interdipartimentale per l’ambiente dell’Università Federico II di Napoli), il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali della Seconda Università di Napoli, la Regione Campania, la Direzione Generale dello Studente del Ministero dell’Istruzione “Rete più scuola meno mafia” e con l’Ufficio scolastico regionale.

Nell’occasione, Agrorinasce darà il via al cantiere per la costruzione di un impianto di biogas di 1 Megawatt per il trattamento dei reflui zootecnici degli allevamenti bufalini, che sorgerà accanto al Centro. L’impianto, realizzato con un finanziamento privato di 9 milioni di euro, è, senza dubbio, uno dei più importanti investimenti su beni confiscati alla camorra in Italia.

– Il 30 giugno, alle 11, in via Raffaello, IV traversa, 5, a Casapesenna, inaugurazione dell’ostello della gioventù “Il Paguro“, Centro euromediterraneo per i giovani di Casapesenna, bene confiscato ad Alfredo Zara, affiliato al clan camorristico di Casal di Principe. L’ostello è stato assegnato in gestione all’associazione “Giosef” (Gioventù senza frontiere) e si occuperà di scambi culturali tra giovani provenienti da diversi Paesi europei e del Servizio volontariato europeo. Il “Paguro” rappresenterà un’occasione di accoglienza per i molti turisti “sociali” che vorranno visitare il territorio.

– Il 30 giugno 2015, alle 18, in via Cagliari, 11, a Casapesenna, festa di chiusura dei lavori del “Centro di aggregazione giovanile per l’arte e la cultura“, bene confiscato a Luigi Venosa, affiliato al clan camorristico di Casal di Principe; lo spazio ospita un caffè letterario, una sala scultura, una sala pittura e una sala di incontro. Il centro è stato assegnato in gestione all’associazione “Terra Nuova“, dedicata a Pasquale Miele e ad Antonio di Bona, vittime innocenti della camorra.

«I beni confiscati non sono solo il segno della vittoria dello Stato sulla criminalità, né è possibile ridurli a mero strumento di propaganda. Sono una risorsa per il territorio, una fonte di conoscenza, di reddito sano, luoghi di incontro, di scambio, di crescita. L’obiettivo si raggiunge solo con un serio e costante lavoro di sinergia tra enti pubblici e con la collaborazione di soggetti del terzo settore e di imprese private. Agrorinasce riesce in questo lavoro difficile e faticoso ormai da quasi venti anni e con risultati, a parere di molti, straordinari», dichiara Giovanni Allucci (nella foto), amministratore delegato di Agrorinasce. Giova ricordare che Agrorinasce è una società consortile a capitale pubblico costituita dai Comuni di Casal di Principe, Casapesenna, San Cipriano d’Aversa, San Marcellino, Santa Maria La Fossa e Villa Literno. Nata nel 1998, ha lo scopo di rafforzare la legalità in un’area ad alta densità criminale.

La decisione di concentrare in due giorni eventi così importanti ha la finalità di dare un segnale forte alla cittadinanza di un impegno lungo e complesso, come il recupero del beni confiscati, compiuto da Agrorinasce.

 

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