“Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”. Questa frase, che sta spopolando in rete e attribuita a Einstein, contiene un’amara ammonizione da non sottovalutare. E se proprio in virtù di quanto detto le api fossero addirittura utili a certificare la salubrità dell’aria?
Questo è quanto si propone e si augura il Consorzio Nazionale Produttori Apistici che, in collaborazione con il Gruppo di Azione Locale Alto Casertano, presenterà lunedì 8 giugno 2015 a partire dalle ore 18.00 presso la Sala Convegni del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano a Piedimonte Matese, il progetto denominato “C.A.R.A. Terra 2.0 – Un’opportunità per imprese ed agriturismi“.
Appurato l’ormai noto successo del progetto C.A.R.A. Terra che, attraverso delle vere e proprie centraline di biomonitoraggio con le api, ha monitorato lo stato di salute dell’Alto Casertano, la versione 2.0 si propone di trasformare in opportunità la certificazione di un ambiente salubre a vantaggio di tutte le aziende e gli agriturismi che operano sul territorio monitorato.
Dopo l’intervento introduttivo di Riccardo Terriaca, direttore del Consorzio Nazionale Produttori Apistici (CoNaProA), e dopo i saluti del Presidente del Gal Ercole De Cesare e del Coordinatore Pietro Andrea Cappella, il dibattito prenderà vita con gli operatori economici (imprese agroalimentari ed agriturismi).
Dibattito al quale presenzierà anche il Responsabile Scientifico del Progetto CARA Terra, Antonio De Cristofaro, vice direttore del dipartimento AAA dell’Università degli Studi del Molise ed il Responsabile Area Tecnica del GAL Alto Casertano, Giuseppe Miselli.
Le conclusioni saranno affidate a Giulio Federici, direttore Coldiretti Caserta. A moderare la giornalista Adele Consola.
“C.A.R.A. Terra 2.0 rappresenta uno strumento di promozione e si rivolge in particolare – spiega il Coordinatore del GAL Pietro Andrea Cappella – alle aziende agricole ed agroalimentari e agli agriturismi. In questo modo passeremo quindi dalla attività di ricerca alla identificazione di un modello di competitività a disposizione delle aziende. Le informazioni raccolte durante un intenso anno di monitoraggio vengono così trasformate in politiche di vantaggio competitivo a disposizione delle aziende. Si creerà così un paniere di prodotti dell’Alto Casertano caratterizzati da una attestazione ambientale monitorata dalle api (che sono stati i veri e propri rilevatori) e dal sistema universitario (che ha analizzato e certificato i dati)”.