Il proprietario della JuveCaserta Lello Iavazzi ed il nuovo coach della squadra casertana Sandro Dell’Agnello sono intervenuti a “Cestisticamente Parlando”, il magazine settimanale di Radio PRIMARETE Caserta (95.00 Mhz F.M. oppure in streaming su www.radioprimarete.it) in onda ogni martedì dalle 19,35 alle 20,55 (ed in replica il giovedì alle ore 00.05), condotto in studio da Francesco Gazzillo, Rosario Pascarella, Sante Roperto e Eugenio Simioli (con la regia di Imma Tedesco).
Raffaele “Lello” Iavazzi:
Quali motivazioni vi hanno spinto a scegliere Dell’Agnello come nuovo coach della JuveCaserta?
Mi ha convinto e mi ha fatto una ottima impressione la sua voglia di venire a Caserta, le sue forti motivazioni. La scelta è stata quella di pensare al futuro, guardando alla nostra storia e non dimenticando la nostra identità. Sandro è un pezzo dell’orgoglio casertano!
Anche Dell’Agnello potrebbe agire come g.m. (come si era ipotizzato per Esposito)?
In questo momento non posso rispondere. Ci incontreremo giovedì e decideremo insieme. Non sono sicuro che la Juve abbia bisogno di un G.M.. Dell’Agnello non dovrà pensare ai contratti (che firmerò ovviamente io), ma scegliere i giocatori che riterrà adatti al nostro progetto e individuare un assistant-coach di sua fiducia.
Che tipo di roster avete in mente?
Voglio una squadra veloce e divertente con l’ambizione di primeggiare in serie A2, pur consapevoli che sarà un campionato molto difficile. Abbiamo comunque un budget importante, tra i più alti del campionato (1,6 mln €). Sono certo che faremo bene.
Nel caso Roma dovesse decidere di non iscriversi, valuterete il ripescaggio?
Sono convinto che Roma si iscriverà; in caso contrario, valuteremo. Certo che non potrei affrontare la serie A ancora da solo, ma essere affiancato da imprenditori che potrebbero sostenere il progetto.
Come si è arrivati alla separazione da Esposito?
Avevamo un accordo di massima con il suo agente (Sbezzi nds), poi lui è venuto a comunicarci che aveva voglia di rimanere in serie A. Noi non costringiamo nessuno a rimanere alla Juve Caserta. Vogliamo persone fortemente motivate. Ovviamente non mi aspettavo che Esposito decidesse di andare a Pistoia, ma che avrebbe potuto lasciare Caserta solo per Brindisi.
Venerdì avrete un incontro a Caserta con il Direttore della LNP: chiederete solo consigli?…
Certamente si, vogliamo avere da lui qualche consiglio e prendere un primo contatto con la A2, anche se non posso nascondere che Claudio Coldebella è un grande dirigente ed è l’unico per cui farei una pazzia!
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Sandro Dell’Agnello:
Cosa ti ha spinto ad accettare la proposta di Caserta?
Innanzitutto sono molto contento perché la società ha mostrato stima nei miei confronti e idee chiare. Peraltro era stato già contattato due anni fa, ma avevo dato la parola a Pesaro e per me “parola data è cosa fatta”. Caserta, per me, è qualcosa di particolare per cui non era importante il fattore economico, né quello logistico. Vengo per fare le cose per bene e credo di avere l’entusiasmo giusto per affrontare un’avventura non facile. Se riusciremo a dimenticare la retrocessione, vivremo delle belle stagioni e ci divertiremo.
Iavazzi ha detto che è stato colpito dalla tua motivazione…
Iavazzi ha detto una cosa vera: sono molto motivato. Credo nella cultura del lavoro che mi ha consentito di diventare un buon giocatore. Voglio lavorare tanto e fare bene a Caserta anche come allenatore; qui la mia motivazione è doppia!
Avete già parlato delle questioni tecniche e organizzative (assistant coach, roster, ruolo di g.m. ecc…)?
No, sarò a Caserta giovedì e ci guarderemo in faccia ed insieme decideremo gli aspetti organizzativi e lo staff, anche perché non conosco ancora le situazioni contrattuali dei tesserati con la JC. Musso? Beh, certo l’ho portato in A1 dalle leghe minori, ma non so con chi è sotto contratto, anche se conoscendolo bene sarebbe un buon innesto per la nostra squadra. La differenza maggiore tra A e A2 è l’aspetto atletico, per cui dovremo allestire un formazione adeguata al campionato che affronteremo.
Cercherai prima uomini e poi giocatori?
Ovviamente non si può prescindere dall’uomo, ma deve essere motivato e sposare il progetto. Io non ho paura delle cosiddette “teste calde”, ma dei giocatori scarsi e/o non motivati.