In pieno giorno, in centro città.
Un’aggressione di una violenza inaudita, non giustificata da un tentativo di rapina, a due donne ed una minore che si trovavano nella loro casa.
E’ successo alle ore 12.00 circa di venerdì a Caserta, al parco Gabriella, in casa Avecone-Zinzi.
A subirla Maddalena “Mara” Zinzi, 39 anni, figlia dell’ex-Presidente della Provincia di Caserta Domenico e sorella del neoeletto consigliere regionale Gianpiero, sposata con il fratello del sindaco di Alife Avecone.
Stando ad una prima ricostruzione, almeno 3-4 persone si sono introdotte nell’abitazione senza forzare nè porte, nè finestre, forse passando da un balcone.
Maddalena Zinzi era in bagno con la figlia Giulia, di 3 anni, quando è stata aggredita a sorpresa e selvaggiamente picchiata dinanzi agli occhi della minore.
Stessa sorte è stata subita dalla baby-sitter, presente nell’abitazione.
I malviventi, esprimendosi con un accento straniero, “tipico” dell’est-europa, volevano che rivelasse la combinazione della cassaforte, minacciando addirittura di rapire la bambina.
Non riuscendo nella concitazione del momento a ricordare l’esatta combinazione, a questo punto gli aggressori hanno preso una piastra elettrica per capelli che si trovava nel bagno e hanno incominciato a torturarla, provocandole delle scottature sulle braccia e sul corpo.
Dopo il violentissimo pestaggio, le due donne sono state legate polsi e caviglie e sono rimaste per circa un’ora in casa davanti alla piccola terrorizzata senza poter dare l’allarme mentre la banda di aggressori, dopo aver arraffato quanto ha potuto, si è dileguata abbandonando l’abitazione.
Poi, nonostante la violenza subita, la mamma è riuscita a farsi portare il cellulare dalla figlioletta e ad avvisare di quanto accaduto il fratello Gianpiero che è poi è immediatamente intervenuto insieme alle forze dell’ordine.
Il neoeletto consigliere regionale, che è entrato in casa con una copia delle chiavi di ingresso in suo possesso, si è trovato così di fronte ad una scena a dir poco raccapricciante con la bimba che piangeva ed urlava terrorizzata.
Maddalena Zinzi e la baby-sitter sono state trasportate al Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta ove sono giunte con il volto tumefatto al punto tale da non riuscire ad aprire gli occhi. Le due donne sono state immediatamente sottoposte ad una TAC all’addome e al torace per controllare i danni interni causati dai calci e dai pugni che le sono stati inferti.
“Per fortuna ora mia sorella – ha detto Gianpiero Zinzi – si sta riprendendo, ma è stata un’aggressione di inaudita violenza. Erano persone che sembravano conoscere bene abitudini e luoghi di famiglia. Alle ore 12 del mattino in pieno centro di una città capoluogo in Campania, siamo costretti a vedere scene di questo tipo. Pretendevano che la cassaforte fosse aperta immediatamente.
Hanno picchiato e torturato mia sorella e la baby sitter. Sono arrivati addirittura a minacciare la piccola Giulia con un coltello. Hanno continuato a percuotere sia mia sorella sia la colf anche dopo essere riusciti a portar via alcuni oggetti dalla cassaforte. Poi hanno insistito, ma fortunatamente hanno deciso di andare via.
E’ stata la bimba a portare il telefono a mia sorella che, pur legata, è riuscita a comporre il numero di casa mia e dei miei genitori. Ero con mia madre. Ci siamo precipitati e, in quei lunghi minuti che hanno separato la nostra partenza da via Falcone dall’arrivo a Parco Gabriella, siamo stati attraversati da pensieri angoscianti perchè non sapevamo cosa avremmo trovato. Abbiamo aperto il portone con un doppione delle chiavi che avevamo e abbiamo trovato Mara ferita e tumefatta, legata come la baby sitter.
Ora la bimba è con noi a casa. Speriamo che questo incubo non lasci strascichi su di lei.
Le persone che hanno compiuto la rapina da mia sorella – ha concluso – vanno arrestate e devono restare in galera ed il Governo si deve assumere la responsabilità di mettere le forze dell’ordine, che anche oggi hanno operato benissimo, nella condizione di lavorare al meglio contro questi delinquenti.“
“Non avremo pace – ha dichiarato subito dopo il questore di Caserta, Francesco Messina – finché non avremo assicurato alla giustizia i responsabili. Non è assolutamente accettabile un simile raid violento in pieno giorno ed in centro città“.
Ora, dopo i rilievi effettuati dalla Scientifica, la casa è stata ripulita e rimessa in ordine, ma quel che è sembrato evidente è che la rapina presenta numerosi aspetti “anomali”. Pertanto gli investigatori, pur non escludendo alcuna pista, si stanno orientando su quella che condurrebbe a qualcuno che conosceva bene la casa e le abitudini della famiglia Avecone-Zinzi, una persona che aveva forse lavorato in quella casa, che poi era stata licenziata e che avrebbe potuto svolgere il ruolo di apripista per i rapinatori.