Terrore e follia sulla tratta ferroviaria Napoli–Caserta.
Un controllore è stato aggredito da alcune persone a bordo di un treno regionale partito nella serata di mercoledì dalla stazione Centrale partenopea e diretto, via Aversa, a Caserta.
Le Ferrovie, hanno comunicato che “il dipendente delle Ferrovie era intervenuto dopo che gli stessi – un gruppo di 8-10 scalmanati – armati di bastoni stavano danneggiando le carrozze”.
Il convoglio è stato bloccato nella stazione di Casoria ed i folli sono riusciti a scappare senza lasciare traccia. Sul posto è giunta la polizia ferroviaria ed i soccorsi per prestare cura al capotreno.
Il treno è stato soppresso e i duecento passeggeri che erano a bordo del convoglio regionale hanno proseguito il viaggio con i bus messi a disposizione dalle Ferrovie.
Intanto Legambiente denuncia: “Si prospetta un autunno nero per gli oltre 271 mila pendolari campani che ogni giorno prendono il treno per andare a lavorare o a studiare. Insicurezza, inefficienze, servizi scadenti e con tagli complessivi del 19% al servizio dal 2010 ad oggi, con punte di -50% su alcune linee,mentre c’è stato un aumento delle tariffe del 23 %. E le conseguenze sono evidenti: complessivamente in tre anni persi oltre 196mila pendolari(-42%) che vuole significare più auto in circolazione, piu’ traffico, piu’ smog nelle nostre città”.
“Nuovi treni per città più vivibili”: parte da qui la sfida per Legambiente per ripensare la mobilità urbana e il trasporto su ferro, un trasporto che deve essere potenziato, migliorato, reso più competitivo con maggiori investimenti e che deve saper rispondere alla nuova e crescente domanda di mobilità delle aree urbane.
Nonostante la regione Campania negli ultimi anni si è dotata di 63 treni tra nuovi e completamente ristrutturati, ci sono ancora troppi treni metropolitani e tram troppo vecchi: a Napoli sono 81 il numero dei treni metropolitani con una età media di 23 anni, mentre il 43,2% dei treni ha più di 20 anni.
Secondo lo studio “Nuovi treni per città più vivibili” – realizzato da Legambiente con il contributo di Ansaldo Breda che ha analizzato la situazione infrastrutturale e del trasporto ferroviario nelle città – è una fotografia del trasporto in Campania totalmente priva di luce, praticamente sbiadita.
Complessivamente sono 431 i treni in servizio sulla rete regionale, di cui 396 di alta frequenza e 35 di media percorrenza con una tipologia di 331 elettrici e 100 diesel con una età media dei convogli in circolazione sulla rete regionale di 17,3 anni, ed il 78,3% con più di 20 anni di età.
Nel capoluogo napoletano sono oltre 70milioni i passeggeri annui che utilizzano la metropolitana, cifre basse rispetto i 419 milioni annui di Milano ed i 278milioni di Roma, mentre sono 140 i milioni di passeggeri che a Napoli usufruiscono di tram/bus , niente in confronto dei 945 milioni di Roma.
Lo studio di Legambiente è partito dall’analisi della realtà esistente, dei treni in circolazione e infrastrutturale, per individuare gli investimenti necessari ad avere un servizio di livello.
In Campania sono minimo 167 i treni che mancano per avere un servizio degno di questo nome, ossia con treni che non superino i 20 anni di età, ed un rafforzamento del servizio nelle tratte più frequentate in città e per recuperare il servizio.
Precisamente dai calcoli servirebbero 117 treni per il trasporto regionale, 40 per rafforzare il servizio sulle linee metropolitane, 10 tram per il servizio urbano.
Va sottolineato come a Napoli si renda ormai urgente un ammodernamento sensibile della flotta metropolitana con particolare riferimento ad i treni suburbani utilizzati per la linea 2, il passante storico , che ormai non garantisce piu’ livelli adeguati di efficienza e di offerta in termini di posti disponibili.
“Lo studio – dichiara Michele Buonomo, presidente regionale di Legambiente – non è solo la descrizione della situazione che vivono i migliaia di pendolari campani che ogni giorno prendono metropolitane e treni regionali. È soprattutto un contributo importante per ragionare del futuro della nostra regione perché indica una direzione precisa e percorribile di cambiamento. E’ una delle sfide che deve affrontare il nuovo governo regionale: al Governatore De Luca chiediamo un cambiamento di rotta e di velocità sul trasporto pubblico perchè la situazione dei pendolari è vergognosa, inaccettabile e insostenibile.Tra treni vecchi, tariffe aumentate, condizioni di viaggio a rischio i pendolari abbandonano i treni e ritornano ad usare le auto. Insomma quella dei pendolari e del trasporto pubblico è una questione nazionale, è un tema ancor prima che ambientale di dignità, di diritto alla mobilità delle persone”.