Nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri della Compagnia di Casal di Principe hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare, emessa dall’Ufficio G.I.P del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di due persone per il reato di incendio doloso.
Le due persone diedero fuoco nella notte del 27 luglio scorso al bar Corvino di Villa Literno.
L’indagine è fondata su dichiarazioni di persone informate sui fatti e sulla visione di immagini di impianti di video sorveglianza, che hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due fermati.
Secondo le indagini, pare che l’incendio sia avvenuto dopo una piccola lite nata nei confronti del gestore del bar, reo di non voler ‘rispettare‘ un giovane di 20 anni che, con atteggiamento da ‘guappo‘, chiedeva rispetto in virtù del fatto che fosse figlio di Salvatore Cantiello detto Carusiello.
Nel filmato registrato dalle telecamere di sicurezza, si nota prima il momento dell’offesa e poi il figlio dell’esponente del clan camorristico che ritorna e, non curandosi dell’eventuale presenza di telecamere, comincia a gettare benzina sul pavimento. Finita la prima bottiglia il giovane raccogliere un grande secchio pieno di liquido infiammabile e lo versa nei pressi della saracinesche, rischiando anche di cadere. Dopo poco il ragazzo si avvicina al liquido con un accendino e lascia partire la scintilla che immediatamente genera una fiammata che rischia anche di colpirlo.
L’incendio del bar solo grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco non ha provocato conseguenze più gravi, considerato che nelle adiacenze sono presenti abitazioni private.