Cronaca

Interrogatorio del GIP nel carcere di Poggioreale per Franchini e Capece

Il gip Antonio Fiorentino del Tribunale di Torre Annunziata ha interrogato nel carcere di Poggioreale (ove sono detenuti) Francesco Franchini e Riccardo Capece, i ragazzi di San Nicola la Strada e Caserta, accusati di violenza carnale e violenza carnale di gruppo ai danni di una 25enne statunitense di nome Elizabeth (https://www.radioprimarete.it/2015/08/arrestati-due-giovani-casertani-per-violenza-sessuale-di-gruppo/).

Per poco più di un’ora i due, dinanzi al magistrato, si sono difesi dichiarando che si è trattato di “sesso consenziente”  e hanno pertanto respinto tutte le accuse, confermate invece, in sede di denuncia, anche dall’amica che aveva accompagnato la giovane violentata nella discoteca di Sorrento lo scorso 28 luglio.

Il gip valuterà nei prossimi giorni anche la richiesta di arresti domiciliari avanzata dai difensori con un’articolata istanza basata sulle esigenze cautelari.

Nell’atto di accusa, gli inquirenti hanno infatti sottolineato l’ «evidente coerenza tra il racconto della vittima e della sua amica e ciò che emerge dalla prima visione dei filmati fa ritenere impossibile che la ragazza fosse consenziente e, vista la condotta dei due indagati, non può escludersi che possano reiterare il reato».

A «rincarare la dose», anche quanto ha scritto lo stesso gip in merito al secondo stupro laddove la turista fu «schiacciata tra Capece e Franchini senza avere alcuna possibilità di divincolarsi»: insomma, una sorta di «chiusura a sandwich» fra i due giovani, tanto da non riuscire a fuggire e chiedere aiuto.

Intanto, da quanto ha raccontato l’amica della vittima ai carabinieri, emergono altri inquietanti particolari che chiamano in causa anche il personale del locale, il barman e la security della discoteca sorrentina.

Infatti questa ha denunciato che, appena Elizabeth, stravolta, uscì dal bagno e le riferì cosa le era appena capitato «le dissi di non muoversi perché avrei affrontato Riccardo e il suo amico, ma non li trovavo, quindi andai dagli uomini della security, ma non mi credettero». A quel punto, «mi rivolsi al barman, che era amico di Riccardo, ma lui fece finta di non capire anche quando gli chiesi di chiamare la polizia». I cellulari delle due ragazze, infatti, per un problema di roaming, non riuscivano a contattare il 113 e, secondo quanto hanno riferito, nessuno – neanche tra i dipendenti del locale  – prestò loro un telefonino. E proprio mentre la sua amica tentava di chiedere aiuto, Elizabeth avrebbe subìto il secondo stupro da parte dei due indagati.

Infine i difensori di Franchini, in merito al suo precedente, hanno fatto sapere che la squadra del Sora, militante nel 2012 nella serie D di calcio, era accompagnata costantemente da un gruppo di tifose adolescenti. Una di loro denunciò il Franchini, allora 19enne giocatore della formazione laziale, raccontando alla polizia che aveva approfittato di lei. Il calciatore si ritrovò così indagato per violenza sessuale su minore, ma una serie di perizie psichiatriche sulla vittima successivamente lo scagionarono.

Condividi!