I carabinieri di Santa Maria Capua Vetere, in esecuzione del decreto di fermo emesso dalla Procura della Repubblica, hanno arrestato Stefano Cecere e Pasquale Cocchiaro (nella foto).
I delitti contestati riguardano la detenzione ed il porto di armi da fuoco nonché una serie di rapine a mano armata commesse in danno di esercizi commerciali fra i mesi di gennaio e marzo di questo anno e che ha consentito agli indagati di procurarsi un profitto illecito pari complessivamente a circa 10mila euro.
I destinatari del provvedimento di fermo sono accusati infatti di aver commesso, tra il 2014 ed il 2015, ben sette rapine con l’impiego di armi a danno di farmacie ed altri esercizi commerciali siti a Santa Maria Capua Vetere (comune di residenza degli indagati), Capua, Curti, Casapulla, San Prisco e Casagiove.
Il compendio indiziario raccolto è il frutto di un meticoloso lavoro dei carabinieri e dell’autorità giudiziaria, essendo stati utilizzati gli elementi tratti dalle riprese visive di impianti di videosorveglianza posti lungo la pubblica via nonché le dichiarazioni collaborative delle persone offese.
Sono state, in tal modo, riscontrate modalità operative analoghe tra varie rapine commesse nei comuni della provincia di Caserta tali da far ritenere come le medesime rapine fossero state commesse dalla stessa coppia di soggetti.
Ed è proprio la serialità delle condotte accertate, unitamente all’accertata ricorrenza dei medesimi beni strumentali impiegati per la commissione dei crimini (ciclomotore, arma, indumenti e via di seguito) ed altri elementi acquisiti come prova scientifica (impronte digitali), che ha consentito di ricostruire la gravità del quadro indiziario.