La Polizia di Stato di Caserta ha arrestato 16 persone inserite in due organizzazioni criminali attive nei territori di Marcianise, Caserta e dei comuni limitrofi, gestite rispettivamente da Donato Bucciero, pregiudicato, affiliato al clan camorristico Belforte di Marcianise, e da Giuseppe Liberato, pregiudicato.
Le indagini, condotte dagli uomini della Squadra Mobile della Questura e coordinate dalla DDA di Napoli, hanno consentito di sgominare due organizzazioni criminali dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti prevalentemente hashish e cocaina.
Scoperto un sistema di vendita itinerante, organizzato da Bucciero, il quale utilizzava come base logistica dello spaccio, un negozio di articoli sportivi di Marcianise.
Lo scambio avveniva in luoghi preventivamente concordati e talvolta anche all’interno del negozio, allo scopo di sfuggire alle forze dell’ordine.
Il gruppo criminale, gestito da Giuseppe Liberato, si avvaleva di una fitta rete di pusher per lo spaccio, soprattutto di hashish, almeno 2 kg a settimana, che acquistava sulla ‘piazza‘ napoletana rifornendosi da Michele Iafulli, pregiudicato, legato da vincoli di parentela al clan camorristico dei Tolomelli, egemone nel quartiere Sanità di Napoli.
I due sodalizi criminali, come emerso dalla indagini, godevano delle connivenze e della complicità di tre poliziotti (Alessandro Albano, Nunziante Camarca e Domenico Petrillo) in servizio presso il Commissariato di Marcianise che, ‘orientando‘ le indagini su gruppi criminali concorrenti, fornivano una sostanziale copertura.
Uno dei poliziotti è risultato in organico all’organizzazione gestita da Bucciero, consegnando le dosi di cocaina ad un ristretto gruppo di clienti prevalentemente imprenditori e professionisti provvedendo al recupero dei ‘crediti‘ derivanti dall’acquisto delle dosi ed al riciclaggio dei proventi, in parte versati sul suo conto corrente, ed alla ‘monetizzazione‘ di assegni che Bucciero riceveva a ‘garanzia‘ delle attività usurarie per le quali è indagato.
In altre circostanza i poliziotti infedeli glissavano sull’attività di spaccio di Giuseppe Liberato per ottenere notizie confidenziali che permettevano loro di portare a termine operazioni di polizia giudiziaria per accreditarsi nei confronti dei superiori.
I poliziotti dovranno rispondere di reati contro la pubblica amministrazione perchè, come emerso dalle indagini, responsabili di corruzione per aver ricevuto denaro ed altre utilità avendo omesso di perseguire i due gruppi criminali, peculato per aver utilizzato l’auto di servizio per attività non istituzionali avendo “scortato” la vettura di un noto cantante (NdR: Gigi D’Alessio a Napoli in occasione della presentazione di un cd. Uno dei poliziotti andò con il cantante negli USA per un concerto che si tenne a New York) per consentirgli di giungere in tempo ad una manifestazione artistica, abbandono del posto di servizio, falso ideologico, truffa, rivelazioni di notizie coperte da segreto d’ufficio.
Gli agenti inoltre, durante dei finti servizi antiprostituzione, avrebbero fatto sesso con due ragazze sia nelle pattuglie che nei locali del commissariato. Le due ragazze, che sono sorelle, interrogate, hanno ammesso tutto.
Destinatati della misura cautelare sono:
Donato Bucciero, 46 enne di Marcianise, pregiudicato, affiliato al clan camorristico Belforte;
Immacolata Bencivenga, 43enne, moglie di Bucciero;
Rosa Bencivenga, 25enne da Marcianise;
Giuseppe Liberato, 41enne da Marcianise, pregiudicato;
Alessandro Albano, 48enne, da San Nicola La Strada, Sov.te della Polizia di Stato;
Nunziante (Nunzio) Camarca, 37enne, Ass.te C. della Polizia di Stato;
Isabella Laddaga, 34enne da San Prisco, moglie di Camarca;
Domenico Petrillo, 41enne, da San Nicola La Strada, Ass.te C. della Polizia di Stato
Antonio Cirillo, 44enne di Marcianise;
Roberto Delle Curti, 44enne di Marcianise;
Francesco Di Saverio, 29enne di Capodrise;
Luljetya Hoxha, 34enne, albanese;
Michele Iafulli, 36enne, napoletano, pregiudicato;
Pasquale Piccirillo, 40enne di Marcianise;
Daniele Pugliese, 25enne, di Caserta;
Francesco Trillicoso, 57enne, da Marcianise.
Nella stessa ordinanza di custodia cautelare compaiono anche nomi eccellenti: nello specifico, si tratta del consigliere comunale di Marcianise Paride Amoroso e dell’avvocato Giuseppe Foglia, penalista che difende l’imprenditore accusato di essere affiliato al clan Belforte, Angelo Grillo.
Il gip ha respinto la richiesta di custodia ai domiciliari, ma ha riconosciuto i gravi indizi di colpevolezza per Amoroso.
Infine, emerge anche un particolare inquietante dall’ordinanza di custodia cautelare A renderla nota agli inquirenti della Dda è Claudio Buttone, collaboratore di giustizia e fratello del boss Bruno, anche lui pentito.
Nel corso dell’interrogatorio del 23 giugno 2014, Buttone jr, mentre sta parlando relativamente alla posizione di Donato Bucciero e dei suoi rapporti con i 3 poliziotti corrotti, afferma: “Nel 2007, dopo l’arresto di mio fratello Bruno, mentre mi trovavo a casa di Felice Napolitano detto Capitone, in compagnia di Camillo Belforte, figlio del capoclan Domenico, Napolitano ci disse che, se avesse consegnato la somma di 200mila euro ad un poliziotto di nome Nunzio, lui lo avrebbe accompagnato a casa di Andrea Letizia, in via Cremona a Marcianise, e gli avrebbe consentito di tendergli un agguato. Non so se il Nunzio di cui parlava Napolitano – ha specificato Claudio Buttone - sia lo stesso di cui ho parlato io, ma Napolitano mi disse che prestava servizio presso il commissariato di Marcianise“.