Caserta

Fischia il vento …e Caserta cade a pezzi!

A Caserta spira un forte vento a raffica in direzione est-nordest alla velocità di 8,7 nodi (16,1 km/h) e la città “trema”, sfiorando ripetutamente la tragedia in diverse zone del capoluogo.

A piazza Correra si stacca da un vecchio palazzo (parallelo a via Vico) un pezzo di intonaco di notevoli dimensioni e, per pochissimo, non investe un gruppo di ragazzi che si trovavano nelle adiacenze.

Sul posto sono successivamente intervenuti i vigili del fuoco che hanno recintato l’area.

Intanto a via Unità Italiana, nei pressi del Monumento ai Caduti, il vento sradica un albero che è caduto sulla strada. Era circa l’ora di pranzo e la strada era molto trafficata anche a causa dell’orario di chiusura delle scuole.

Solo per un caso fortuito non ci sono stati feriti. Infatti, per evitare l’albero caduto improvvisamente sulla carreggiata, un automobilista ha sterzato repentinamente andando a scontrarsi con un’altra vettura che sopraggiungeva. I danni alle auto scontratesi ed a quelle che erano parcheggiate nei paraggi sono ancora da quantificare.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e la Polizia Municipale per assicurare il normale traffico veicolare.

Più o meno allo stesso orario, un grosso ramo di un albero cede sotto le forti raffiche e precipita sulla strada in via Ruggiero, all’imbocco di via Collecini all’ingresso del Rione Vanvitelli.

Per fortuna nessuna conseguenza a persone ed auto, ma il traffico veicolare, gia di per sé caotico per la chiusura  della galleria ‘Parco della Reggia’ della strada statale 700 (la meglio conosciuta “variante”), è diventato ancora più frenetico.

Ancora!

Un altro albero è crollato in via Settembrini, finendo su due auto di grossa cilindrata parcheggiate a margine della carreggiata. Ma anche qui, per fortuna, nessun ferito.

Sono queste una piccola parte delle conseguenze dell’incuria, tra strade e verde pubblico, in cui vive da anni la città. E, siccome la stagione invernale è appena cominciata, dobbiamo attendere che si consumi una tragedia prima che “qualcuno” si accorga e provveda in merito?

O dobbiamo solo mettere mano a qualche scongiuro, preparandoci altresì a vivere una “vita spericolata”?

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