La Juve Caserta è di scena al Pala Whirpool di Masnago per la prima giornata del 94° campionato di serie A.
I ragazzi di Sandro Dell’Agnello affrontano l’Openjobmetis di Paolo Moretti 147 giorni dopo la dolorosa retrocessione, sul campo, in quel di Pesaro. Le famose vicissitudini di Roma riammettono, nella massima serie, la compagine cara al presidente Raffaele Iavazzi che va a giocarsi questa prima partita orfana del suo leader, ovvero Peyton Siva, fermato da un problema muscolare.
L’inizio è difensivo, per usare un eufemismo, visto che, per assistere ad un canestro, dobbiamo aspettare oltre 2′, quando Downs si presenta in lunetta e sblocca l’empasse realizzativa. Giuri e Gaddefors danno seguito all’ex Gonzaga, Caserta si porta sullo 0-5 mentre Varese non riesce proprio a trovare la via del nylon. Quando Bobby Jones, col piazzato dai 5 metri, e Hunt, col semigancio, allargano la forbice sullo 0-9 , sono diventati addirittura 6 i minuti senza canestri per i padroni di casa che si sbloccano con due liberi di Maalik Wayns che fa urlare al “gol” i quasi 4.000 del Pala Whirpool. Con Brandon Davies già con problemi di falli, Varese si aggrappa, letteralmente, a Muhammed Faye sotto le plance: il senegalese realizza i primi due canestri dal campo dei suoi (“jumper” dalla media distanza e schiacciata perentoria); contro break dell’Openjobmetis (6-0) e coach Dell’Agnello decide di parlarci su. Errori da ambo i lati condizionano un primo periodo di inenarrabile bruttezza. Shepherd avvicina i suoi (8-9), ma Jones li ricaccia indietro con 3 punti consecutivi che mandano agli archivi la prima frazione sull’8-12 per la Juve Caserta.
Secondo periodo che si apre con un minuto di nefandezze totali che sono interrotte dalla tripla del redivivo El Amin che permette alla Juve di riallungare sul +7 (8-15). Shepherd rintuzza con un bel canestro (10-15), ma gli ospiti colpiscono ancora da fuori, stavolta con Amoroso (10-18), mentre Hunt non solo realizza da sotto (10-20), ma costringe Davies al 3° fallo personale. Nel momento di massima difficoltà sono ancora Wayns e Faye a risollevare Varese (16-20), col parziale che diventa di 8-0 quando Cavaliero si sveglia e si ricorda di essere un giocatore e non uno spettatore non pagante (18-20). Dell’Agnello si fa sentire e Giuri interrompe l’emorragia, ma sono ancora Faye e Cavaliero gli uomini in più per i padroni di casa (21-22). Downs punisce la zona “bosina” con la tripla dai 7 metri (21-25), Cavaliero è glaciale dalla lunetta, col canestro dalla media di El Amin a scrivere il 23-27 con il quale le due squadre vanno alla pausa lunga.
Si comincia e Wayns e Cinciarini non se le mandano a dire, sparandosi una tripla a testa sul muso (26-30). Il play-maker di Philadelphia è indemoniato: prima serve Faye per la schiacciata, poi si mette in proprio e, con bacio al tabellone in penetrazione, permette ai suoi il nuovo pareggio (30-30), costringendo “Sandrokan” al time-out per interrompere l’inerzia. Si torna in campo, ma il copione non cambia. Caserta continua a sparacchiare da fuori soprattutto con Downs, le percentuali si sporcano ulteriormente, ma almeno i bianconeri stringono le maglie in difesa costringendo Varese ad un’infrazione di 24″ quando sono trascorsi 4 minuti nel terzo periodo. Cinciarini infila la tripla sfruttando l’area “collassata” di Varese, Galloway fa 2/2 dalla lunetta mentre Downs si batte come un leone. Ma è ancora l’ipercontestato El Amin ad aprire il fuoco da 3 punti, con la Juve che si riporta ad un possesso pieno di vantaggio (32-36) e Moretti che ricorre al time-out a 3 minuti dall’ultimo intervallo. Wayns con la moto riavvicina Varese, che con una bella schiacciata di Galloway si riporta in perfetta parità (36-36), con la Juve che, in attacco, fa fatica a costruire trame degne di nota facendo rimpiangere, ulteriormente, la pesante assenza di Siva. L’ultimo possesso del terzo periodo si chiude con l’errore, in tentativo di “buzzer beater”, del figlio e fratello d’arte Mychel Thompson, 36-36 al Pala Whirpool.
E’ Dario Hunt, con un perentorio gioco da 3 punti, a risvegliare Caserta dopo il brutto finale di terzo periodo: per l’ex Capo d’Orlando i tiri liberi restano un problema perché sbaglia quello del possibile +3; dall’altra parte Wayns non ha di questi problemi in quanto lui il gioco da 3 punti lo converte, primo vantaggio della partita per Varese dopo 32 minuti (39-38) e già 14 punti per Maalik Wayns, autentico spauracchio per la difesa bianconera. Downs la mano la tiene calda dalla lunetta e guida al controsorpasso la JuveCaserta (39-40) mentre Varese gioca senza un vero play maker in campo visti i continui cambi cui è soggetto un Wayns non ancora al 100% dopo la tanta inattività nella passata stagione. La JuveCaserta lotta a rimbalzo d’attacco, Gaddefors sbaglia una tripla apertissima dall’angolo, ma, nella lotta furente, Jones porta a scuola Faye e regala il nuovo +3 agli ospiti (39-42) che diventa +5 (39-44) quando Amoroso segna un bellissimo canestro a centro area, ma si fa comminare un fallo tecnico dopo aver deriso il pubblico di casa. Cavaliero ottimizza la sanzione (40-44), ma Jones è caldo come una stufa e realizza la tripla che riporta la Juve a due possessi di vantaggio (40-47) a 5′ dalla sirena finale. La reazione lombarda è ancora nelle mani fatate di Wayns che, in “zingarata”, riporta sotto i suoi (42-47), ma è ancora un superlativo Bobby Jones a ridare un vantaggio molto importante ai bianconeri casertani che volano sul +11 (42-53) grazie a due triple dell’ex ala di Roma che spacca in due la partita al 37′. Wayns ridà speranza ai biancorossi con una penetrazione dalla linea di fondo (44-53), Varese manda in lunetta Hunt sperando nel suo storico limite che si conferma puntuale (1/5 complessivo e +10 Juve sul 44-54), Shepherd ritrova la via del canestro dai 6.75 m (47-54), Jones è immarcabile e segna un altro canestro meraviglioso (47-56 e 10 punti nel quarto per lui) ad un minuto e mezzo dalla fine del match. Cavaliero non si arrende mai e torna in lunetta col 2/2 (51-56 a 45″ dal termine), Caserta perde una palla bruttissima, Wayns va in penetrazione, ma non trova il fallo. Varese beneficia della rimessa dal fondo quando mancano 26″ alla fine delle ostilità. Thompson sbaglia la tripla della speranza per Varese (0/8 da 3 per il fratello maggiore di Klay, serataccia per lui), Caserta sfrutta i falli sistematici, Cinciarini e Giuri confezionano un 2/4 dalla lunetta che scrive il 51-58 finale. Caserta parte così col piede giusto, tornando a sbancare Varese dopo 5 anni.
(Francesco Padula – PallacanestroPro)
Varese – JUVECASERTA 51-58
(1/4: 8-12; 2/4: 23-27 (15-15) ; 3/4: 36-36 (13 – 9); 4/4: 51-58 (15-22)).
Varese: Davies, Faye 11, Wayns 18, Varanauskas ne, Molinaro ne, Cavaliero 9, Shepherd 9, Campani, Ferrero ne, Pietrini ne, Thompson, Galloway 4. Allenatore: Moretti
JUVECASERTA: Downs 6, Hunt 9, Cinciarini 7, Amoroso 5, Jones 16, Gaddefors 2, Ghiacci ne, Giuri 5, El Amin 8, Ingrosso ne. Allenatore: Dell’Agnello
Arbitri: Sabetta, Filippini, Ranaudo
Varese: tiri da 2 17/45 (38%), da 3 2/21 (9%), liberi 11/12 (92%), rimbalzi 44 di cui 10 offensivi
JUVECASERTA: tiri da 2 12/39 (31%), da 3 9/31 (29%), liberi 7/17 (41%), rimbalzi 53 di cui 23 offensivi
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