Il previsto tour del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi alla Reggia di Caserta è iniziato alle ore 10.30 con l’atterraggio dell’elicottero con cui ha raggiunto il capoluogo.
Ad attenderlo una città blindata, ma, ciò nonostante, anche la protesta all’esterno della Reggia dei lavoratori dell’Ixfin di Marcianise e della Formenti di Sessa Aurunca che attendono da un anno l’assegno di mobilità e di essere reinseriti nel mondo del lavoro. I lavoratori in sit-in lo hanno accolto gridando “Lavoro, lavoro, lavoro!” ed esponendo vari striscioni con scritto “Finanziamenti + terreni + capannoni + sgravi = mobilità. A rischio anche il posto fisso“.
Appena messo piede a terra, Renzi ha preferito invece concedere ai cronisti una battuta ampiamente “preparata”: “Molti dicevano che il premier non veniva mai In Campania. Prima sono stato a Pompei, oggi sono a Caserta e presto andrò anche a Napoli e a Salerno per la stazione marittima. Finirà che De Luca mi caccia”.
Motivo ufficiale della visita: la riconsegna degli ambienti utilizzati dalla scuola specialisti dell’Aeronautica militare alla direzione del palazzo vanvitelliano.
Accompagnato dai ministri della Cultura e della Difesa, Dario Franceschini e Roberta Pinotti (con cui ha effettuato un vertice a porte chiuse alla presenza del direttore della Reggia Mauro Felicori), Renzi ha successivamente visitato le sale del palazzo Reale che verranno riassegnate fino ad arrivare al teatro di corte dove è stato accolto dall’inno nazionale eseguito dal coro delle voci bianche del Teatro San Carlo.
“Avevamo promesso di riconsegnare il piano nobile della Reggia di Caserta e lo abbiamo fatto!“. Lo ha affermato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. “Trasferiremo l’Aeronautica che è rimasta per lungo tempo alla Reggia: abbiamo già individuato delle possibili alternative in modo che la Reggia possa essere un museo e un monumento da rilanciare come una delle bellezze d’Italia. La cosa importante è che abbiamo deciso e fatto tutto questo in tempi molto brevi“.
“Questa è una giornata storica – ha detto il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini – perché, dopo decenni, tutto il piano nobile della Reggia torna alla gestione museale nei tempi stabiliti l’anno scorso. La Reggia è oggetto di un grande processo di trasformazione, mi pare che stiamo lavorando per valorizzare uno dei luoghi più belli del mondo“.
“Il fatto che il coro del Teatro San Carlo abbia cantato l’inno alla gioia e l’inno d’Italia è forse la migliore risposta – ha detto Renzi – alle sterili polemiche che leggiamo in questi giorni sui giornali. È fondamentale valorizzare il patrimonio italiano per investire su ciò che Caserta ha di bello. Porteremo via le ecoballe dalla Terra dei fuochi, creeremo posti di lavoro e elimineremo le problematiche principali di questo territorio. Oggi lo Stato è qui per dire che Caserta non verrà lasciata sola“.
Renzi, terminata la visita ufficiale alla Reggia di Caserta, ha incontrato alcuni rappresentanti dei movimenti civici e ambientalisti della Terra dei Fuochi. L’incontro è stato organizzato in una sala riservata di Palazzo Reale.
Renzi è stato accompagnato dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Presenti all’incontro, tra gli altri, don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano da tempo attivo nella battaglia contro i veleni nell’ambiente, l’oncologo Antonio Marfella, il senatore Lucio Romano, relatore a Palazzo Madama del dossier sulla “Terra dei Fuochi” e l’esponente di Legambiente Stefano Tonziello. Per il presidente del Comitato “Terra dei Fuochi” Angelo Ferrillo “i 450 milioni di euro promessi da Renzi per le ecoballe non spengono i roghi tossici. Per farlo, bisogna aumentare da parte delle forze dell’ordine il controllo del territorio e poi risanarlo“