“Questo è un immediato adeguamento alla prescrizione della Corte dei Conti, è un atto dovuto, una riduzione delle unità operative, operata di concerto con il Collegio di Direzione. Seguirà a breve il nuovo atto aziendale, che costituirà il documento programmatorio di riorganizzazione complessiva”.
Tale la dichiarazione dei Commissari Straordinari dell’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta Michele Ametta, Cinzia Guercio e Leonardo Pace all’atto della pubblicazione della delibera avente come oggetto “Presa d’atto della vertenza 2015/42/Cpl, notificata in data 5 febbraio 2016, della Corte dei Conti, Procura regionale presso la sezione giurisdizionale per la Campania, e Presa d’atto della nota in data 8 febbraio 2016 prot. 506/C del Commissario ad Acta per il Piano di rientro della Regione Campania”.
Il 5 febbraio scorso, infatti, la Procura della Regione Campania della Corte dei Conti aveva notificato all’Azienda di adeguare gli organici ai parametri regionali che prevedono 34 strutture complesse e 45 semplici.
Quindi contestava con relativo addebito, relativamente al periodo 2014, la presenza di 41 strutture complesse e 132 semplici e semplici dipartimentali mentre per l’anno 2015 le strutture complesse erano diventate 44 e 128 le semplici e semplici dipartimentali.
Ad una verifica effettuata dai Commissari è risultato che gli incarichi dei dirigenti di struttura complessa erano 34 per l’anno 2014 (a fronte dei 41 contestati) e 30 nel 2015 (a fronte dei 44 contestati).
Ben diversa invece la situazione per quanto riguarda le strutture semplici e semplici dipartimentali: infatti, a fronte delle 45 previste dai parametri, erano 128 nel 2014 e 124 nel 2015.
Con l’attuale delibera, le unità operative complesse dell’ospedale casertano restano 34 (quindi nel pieno rispetto dei parametri regionali) mentre i Commissari hanno proceduto alla soppressione delle unità semplici e semplici dipartimentali in esubero fino a ridurle al numero massimo previsto di 45.
Secondo la Corte dei Conti, le dirigenze inutili hanno prodotto un danno erariale di oltre 900mila euro.
Domande conseguenziali: se, come e quando si recupereranno questi soldi pubblici letteralmente “buttati dalla finestra”? I colpevoli di queste “promozioni facili” saranno puniti, come previsto dalle leggi vigenti, o continueranno ad essere promossi facendo i manager in altre aziende ospedaliere?