Abitare nella Reggia di Caserta senza spese di acqua e di corrente elettrica e con l’accesso illimitato a parchi e giardini. Il tutto con un fitto mensile francamente “ridicolo e vergognoso”, oggi variabile tra i 5 ed i 15 euro.
E’ quanto accade da oltre trenta anni nel Palazzo Reale di Caserta a beneficio di 12 famiglie che vivono nelle case borboniche nella zona del bosco vecchio tra cascate, fontane e giardini.
Una condizione di vero privilegio perpetuatasi negli anni a vantaggio di ex-dipendenti o, alla morte di questi, di loro familiari che hanno addirittura ereditato il diritto all’alloggio.
Negli ultimi due anni però è finalmente iniziata una verifica interna allo scopo, inizialmente, di adeguare quei prezzi degli affitti, ma che in realtà ha scoperchiato poi un vero e proprio “vaso di Pandora”, facendo sì che su di loro si siano concentrate non solo le attenzioni della Procura della Corte dei Conti, ma anche quelle della Procura ordinaria che ha aperto un’inchiesta per il reato di abuso d’ufficio che vede coinvolti anche chi quei privilegi li ha consentiti. Al vaglio l’operato di tecnici e sovrintendenti.
L’inchiesta, ancora in corso, è diretta dal pm Ferruccio Capalbo e coordinata dal procuratore regionale Tommaso Cottone.
Il complesso vanvitelliano ha fatto parte fino al 2004 del Demanio dello Stato; poi la gestione è passata alla stessa struttura e, in particolare, alla Sovrintendenza per i beni architettonici delle province di Napoli e Caserta. Dal 2014 la gestione è affidata alla nuova Sovrintendenza speciale per il polo museale di Napoli e della Reggia di Caserta. Ed è proprio dal 2014 che sono iniziati diversi accertamenti interni che hanno verificato l’effettiva mancanza di requisiti da parte dei nuclei familiari per poter occupare quegli alloggi.
Da allora, solo una delle famiglie ha già abbandonato la struttura; le altre restano, con tanto di nome sul citofono delle case borboniche in cui vivono, pur essendo scattato il provvedimento di sfratto.
E, sulla scia del caso “Reggia di Caserta”, è al vaglio dei magistrati una situazione molto simile che riguarda però la Reggia di Capodimonte a Napoli. Ed anche qui si attendono a breve altre “sorprese“.