Fondi per realizzare nuove opere irrigue a servizio dell’area in destra e sinistra Volturno, possibilità anche per gli enti di bonifica di accedere alle risorse previste per la difesa del suolo e concessione della diga di Campolattaro per potenziare l’irrigazione nei campi agricoli della valle Telesina: sono queste le principali richieste avanzate dal Presidente del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano, Prof. Pietro Andrea Cappella al tavolo di partenariato “euAgri” sui finanziamenti della nuova agenda comunitaria Psr 2014-2020, tenutosi presso la sala giunta della Regione Campania ed istituito lo scorso mese di settembre per accompagnare gli enti e gli attori istituzionali impegnati sul territorio nel settore dell’agricoltura, dell’agroindustria e, più in generale, dello sviluppo rurale.
Presieduto dall’Assessore Regionale ai Fondi Europei, Prof.ssa Serena Angioli, e dal Direttore Generale per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, dott. Filippo Diasco, l’incontro ha visto la partecipazione, tra gli altri, dei rappresentanti dei consorzi di bonifica della Campania, dei gal, dei parchi, delle autorità di bacino e delle organizzazioni professionali agricole operanti a livello regionale che hanno discusso delle nuove misure a valere sul programma di sviluppo rurale che dovrà essere attuato nel settennato di riferimento, partendo dalla realizzazione di interventi già dai prossimi mesi.
Condiviso da molti dei presidenti e dei direttori dei consorzi di bonifica presenti al tavolo di confronto, il vertice del Sannio Alifano ha chiesto espressamente alla Regione Campania che vengano previste somme per finanziare i progetti per la riconversione delle vetuste canalette in fibrocemento che attualmente garantiscono il servizio di irrigazione ai terreni di Baia e Latina, Dragoni ed Alvignano, della zona alta e media della Piana alifana e dell’intera area sia alla destra che alla sinistra del fiume Volturno che necessita di un ammodernamento della rete irrigua con la posa in opera di tubature interrate come già fatto dall’ente di viale della Libertà, ad esempio, nella piana di Presenzano e Riardo, così da razionalizzare la risorsa idrica ed arrivare presto al criterio dell’acqua a consumo.
Nel pieno rispetto dell’ambiente e per garantire una maggiore efficienza del servizio durante i mesi estivi, l’amministrazione Cappella ha già avviato le progettazioni delle opere che saranno pronte per essere candidate a finanziamento già nei prossimi mesi.
Reduce dal convegno tenutosi in città e promosso dal Sannio Alifano sul ruolo dei consorzi e dell’aricoltura per la difesa dell’ambiente e la prevenzione del rischio idrogeologico, Cappella ha esortato la giunta regionale ad aprire anche agli enti consortili di bonifica i bandi per la difesa del suolo e la tutela dei territori dal grave fenomeno del dissesto, per assegnare agli stessi maggiori funzioni e competenze e, nel contempo, consentire di sfruttare al meglio i fondi europei per preservare la Campania dal dissesto idrogeologico.
Su tale aspetto, anche i vertici delle autorità di bacino della Campania centrale e della Campania Meridionale si sono detti favorevoli ad una programmazione unitaria e alla conseguente gestione integrata degli interventi di difesa del suolo insieme ai consorzi di bonifica, riconoscendone il lavoro sin qui svolto e l’importanza della loro presenza sul territorio nell’ottica di governare al meglio corsi d’acqua, movimenti franosi e fenomeni come smottamenti, inondazioni ed esondazioni.
Proprio la cura dei canali consortili nel Sannio, in occasione dell’alluvione del fiume Calore di metà ottobre scorso, ha evitato danni maggiori alle zone della valle Telesina di competenza del Sannio Alifano, mentre maggiormente colpita è risultata la parte alta laddove mai nessun intervento di manutenzione è stato eseguito in passato dal disciolto consorzio beneventano.
Un’area strategica per l’Ente di Bonifica anche sotto il profilo delle coltivazioni agricole tanto che il Presidente ha colto l’occasione del tavolo di partenariato per rinnovare alla competente direzione generale della Regione di voler procedere con l’assegnazione in gestione della diga di Campolattaro, un’opera questa realizzata negli anni ’80 dalla Cassa per il Mezzogiorno con l’impiego di 70 miliardi di vecchie lire e finora rimasta inutilizzata, il cui invaso di 109 milioni di metri cubi d’acqua potrebbe consentire il raggiungimento di un doppio risultato: da un lato migliorare l’irrigazione nei fondi dell’area telesina e del beneventano, oggi garantita a fatica e con costi ingenti dal Sannio Alifano; dall’altro ottimizzare la risorsa idrica presente nel bacino con l’applicazione dell’idroelettrico e di ulteriori forme di produzione di energie alternative.