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“Io sto con la JuveCaserta”: è il momento “del fare” piuttosto che “del dire”!

Nel corso dalla conferenza stampa (che Radio PRIMARETE ha trasmesso in diretta) organizzata dai membri dell’associazione “Io sto con la JuveCaserta” sono emersi spunti che, se da un lato, fanno sperare i tantissimi “malati di basket”, dall’altro non inducono a sperare in un ripensamento da parte del patron Lello Iavazzi.

Andando con ordine: innanzitutto il presidente dell’associazione, dr . Alfonso Tramontano, ha chiarito nuovamente che l’associazione non è “una costola” della JC, ma è nata “una tantum” con l’unico scopo di sostenere la JuveCaserta in questo drammatico momento (sarà dunque sciolta, probabilmente a settembre); della società di Pezza delle Noci è stato preso in prestito il logo, ma sono escluse partecipazioni dirette all’asset societario (dunque no all’azionariato). Tutto il ricavato delle donazioni sarà devoluto alla società bianconera, chiunque dovesse essere il proprietario.

Appunto, il ricavato delle donazioni: come sempre Caserta parte in modo freddo rispetto agli impegni. Tutti a parlare di “Caserta città del basket”, ma poi in due giorni vengono raccolti solo 10.000 euro (anche se i membri dell’associazione hanno parlato nel fuori onda di circa altri 20.000 euro già disponibili).

E’ stato chiesto l’aiuto ai politici locali: quali? Quelli che nel 1998 hanno già voltato la testa dall’altro lato, o quelli che della JC parlano (tanto) senza “quagliare” solo perché il 5 giugno si vota? Ai “politici” (scusate, ma il termine ci sembra un tantinello eccessivo, viste le ultime vicende…) ovviamente non si chiede di elargire fondi pubblici, che peraltro non potrebbero distogliere, ma di “convincere” chi opera in questa provincia, soprattutto se fruisce dei suoi beni naturali non rinnovabili per fare business, che oltre a dare occupazione, sarebbe doveroso, parafrasando Fausto Mesolella, offrire a questa società “un bicchiere d’acqua”, o se preferite una maglietta, una pizza, una mozzarella, una bibita gassata o tutto ciò che è presente in uno dei tanti iper-mega che stanno annientando il commercio tradizionale.

Dal canto suo Iavazzi è stato chiaro ancora una volta: è stata inviata in Lega la documentazione per l’iscrizione della JuveCaserta, ma il 15 giugno non sottoscriverà l’impegno economico (la fideiussione da 250.000 euro) che lo vincolerebbe, come è accaduto nel corso degli anni passati. Il patron bianconero ha lodato l’associazione perché almeno ci sta provando: “uomini del fare, piuttosto che del dire”, con riferimento a quelli che sentenziano di bilanci societari, fantasiose soluzioni societarie, ma poi “pretendono” azioni in linea con la tradizione della società, mah! Altra puntualizzazione di Iavazzi: in caso di cessione della JC,  il titolo dovrà rimanere a Caserta. Non consentirà a nessuno di fare business sulla JC, avendo già respinto gli attacchi di un paio di società.

Considerato che è del tutto utopistico immaginare che l’associazione possa raccogliere più di uno sponsor di terza fascia (100.000 euro?) ed escludendo che possa materializzarsi un imprenditore casertano appassionato come Iavazzi che voglia acquisire la JuveCaserta, la pista per la salvezza porta, inevitabilmente, all’estero. Alfredo Scauzillo di Audio Corner – che è l’uomo dell’associazione che sta tenendo i contatti con un gruppo straniero di cui non si conoscono i contorni (si sa solo che non opera in Italia e che il CEO conoscerebbe bene Armani) – ha confermato che esiste una trattativa e che Iavazzi, nei giorni scorsi, ha fornito gli atti contabili della società per permettere ai professionisti di questo ignoto gruppo di studiare la reale situazione dei conti della JC. Si sta cercando di “ingolosire” i possibili acquirenti; sono stati inviati anche filmati di alcune gare storiche della recente JC (dalla semi con Milano del 2010 all’ultima della stagione con Trento). Si sta provando a far entrare in una dichiarazione di interesse anche il PalaMaggiò, ma ovviamente (come tutte le trattative), l’intoppo è dietro l’angolo.

Come abbiamo spesso evidenziato anche nella trasmissione di Radio PRIMARETE “Cestisticamente parlando”, il problema è il tempo che manca. Il tentativo, seppur meritorio, dell’associazione è “strozzato” tra il 15 giugno, la volontà di Iavazzi di non farsi convincere ancora a versare la fideiussione senza avere in mano un pre-contratto, la lenta trattativa con il “gruppo” e la volontà dei “politici” di indurre le grosse aziende che operano in provincia ad aiutare la JuveCaserta. Per questo motivo va cerchiata in rosso sul calendario la settimana dal 6 al 13 giugno: in quei giorni o sarà stato programmato/tenuto l’incontro sperato tra gli emissari di Iavazzi ed il “gruppo” oppure lo spettro del 1998 diventerà una concreta, drammatica realtà. La differenza in positivo rispetto al passato è che oggi c’è un vero e proprio “movimento” intorno a questa JuveCaserta. Non ci sono più i venti ragazzini che rumoreggiavano sotto il Comune contro la giunta-Falco, ma arrivano attestati di solidarietà da tutta Italia ed anche artisti come Massimo Lopez, Mesolella, Raiz e tanti altri che hanno dato la propria disponibilità per un happening pro-JuveCaserta (che forse si terrà a fine settembre).

L’associazione “Io sto con la JuveCaserta”, oltre a raccogliere fondi (A proposito! Per chi volesse partecipare alla raccolta fondi, ricordiamo l’IBAN dell’Associazione: IT60F0530814901000000003262 – UBI Banca), ha fornito contatti di “piccoli” imprenditori interessati a versare “piccole” somme e donazioni che stanno arrivando anche da fuori provincia (si segnala con piacevole incredulità che il sindaco di Molinara, un paesino del beneventano, abbia versato ben 1.000 euro …proprio come i nostri!). Insomma si tenta di tenere in vita una delle poche eccellenze della nostra provincia, nota più per le tragiche vicende della Terra dei fuochi che per i suoi siti UNESCO.

Seguiremo ovviamente gli sviluppi di tutte le azioni in corso e ne parleremo con i tifosi ed i protagonisti ogni martedì, dalle ore 19.35, a “Cestisticamente parlando” sulle frequenze di Radio PRIMARETE.

(Eugenio Simioli)

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