E’ indubbiamente un lavoro delicato e difficile quello che stanno svolgendo gli inquirenti per tentare di far luce sulla morte del 75enne Arcangelo Iodice, deceduto dopo atroci sofferenze all’ospedale Cardarelli di Napoli.
L’ingegnere originario di Portico di Caserta, ma residente nella frazione casertana di Ercole, è stato ammazzato in modo davvero raccapricciante!
Sorpreso mentre era intento a cenare, l’assassino – o gli assassini – lo hanno infatti prima cosparso di benzina e poi gli hanno dato fuoco.
Letteralmente bruciato vivo!
E nulla hanno potuto fare i vicini di casa che sono scattati in suo soccorso, allertati dalle urla disumane: lo hanno infatti trovato a tavola col capo chino, già trasformato in una vera e propria torcia umana, al punto che i medici del nosocomio partenopeo (dove è stato trasferito dopo l’iniziale trasporto all’azienda ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta) gli hanno riscontrato gravissime ustioni sul 90% del corpo.
Quel che è certo è che, dopo aver attentamente analizzato la scena in cui si è consumata la tragedia, gli inquirenti sono davvero poco propensi a credere che si sia trattato di un casuale incidente mortale o, addirittura, di un suicidio.
Al momento sono stati ascoltati tutti i familiari del defunto.