“Casal di Principe è diventata un osservatorio privilegiato, per certi versi, unico, di un fenomeno di portata globale”. Così Giovanni Allucci, amministratore delegato del consorzio Agrorinasce, si è espresso sulla seconda edizione della Summer School Ucsi-Agrorinasce, appena conclusasi, e dedicata quest’anno al “Giornalismo investigativo al tempo del califfo”.
La scuola, diretta da Luigi Ferraiuolo, è stata messa in piedi dall’Ucsi e da Agrorinasce, in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti della Campania e la Fondazione POLIS e con il patrocinio della FNSI, della FISC e della Seconda Università di Napoli.
Oltre 100 iscritti, provenienti da ogni angolo d’Italia; più di 30 relatori, tra cui analisti, esperti in geopolitica, inviati di guerra; 4 location coinvolte, tutti beni confiscati alla criminalità poi recuperati a uso sociale, pubblico e produttivo; 3 giorni di approfondimento, tra “lectio”, testimonianze, laboratori e visite guidate.
“Sono soddisfatto – aggiunge Ferraiuolo – di come è stato gestito l’evento. Impeccabili gli ospiti, che hanno coinvolto e catturato la platea. Hanno offerto le loro conoscenze e la loro esperienza, con l’obiettivo di formare le penne di oggi e di domani, su una tematica così attuale. Ma se per il secondo anno consecutivo la Summer School si è rivelata un successo, lo devo anche alla macchina organizzata di Agrorinasce e alla straordinaria accoglienza ricevuta da Casal di Principe. Con queste premesse – conclude Ferraiuolo –, è già possibile pensare a una terza edizione”.
L’ultima mattinata di studi della scorsa domenica si è conclusa nella parrocchia di San Nicola con l’incontro con don Franco Picone e la visita alla sacrestia dove fu ucciso, da sicari della camorra, don Peppe Diana. Rivolgendosi ai giornalisti e agli studenti, il sindaco Renato Natale li ha invitati a considerare quel luogo “non il posto in cui è morto don Peppe, ma dove è iniziata da rinascita di un popolo”.