Per un attimo ho pensato di avere le allucinazioni. Poi ho preso atto della triste realtà ed era proprio tutto vero: Justin Timberlake insieme ad Alessio Bernabei.
Insieme, si, per la presentazione di Trolls, il nuovo film d’animazione Made in USA a cui entrambi hanno prestato la voce. Justin per l’America, Bernabei per l’Italia. Si, Bernabei sarebbe l’equivalente italiano di Justin Timberlake.
Il fatto è indiscutibilmente raccapricciante non solo perché vedi una nullità di fianco ad uno che, piaccia o non piaccia, un pezzettino di storia della musica mondiale l’ha fatta – e parlo dei bei tempi di “Cry me a River “ piuttosto della rivoluzione musicale che ha messo in atto da qualche anno a questa parte con l’ultimo disco -, ma di come si stia sfruttando il momento per spruzzare un po’ di fertilizzante sull’ultimo fiorellino della musica italiana.
Ma andiamo con ordine!
Per quanto la stampa si stia sforzando di trovare delle attinenze tra i due cantanti, come l’avere in comune un passato da boy-band, è un discorso che non sta né in cielo né in terra. Come non sta né in cielo né in terra il fatto che entrambi abbiano lasciato la band per rincorrere il sogno da solista.
Signori, stiamo confondendo la lana con la seta!
Justin Timberlake ha intrapreso una carriera da solita all’apice della sua carriera quando già aveva avuto la possibilità di dimostrare di avere un talento che andava ben oltre le aspettative degli N’Sync che scelsero di sciogliersi, anche per dedicarsi ad altri progetti che vanno ben oltre la musica.
Bernabei, al contrario, non solo ha lasciato i Dear Jack, ma ha venduto la propria anima al diavolo in cambio di un contratto discografico, la pubblicazione di un disco ed un Festival di Sanremo. Insomma, un passato più simile a quello di Giuda che a quello di Timberlake. Senza tralasciare la partecipazione ad Amici, trascurabile poiché all’epoca scimmiottava la sua immensa attitudine musicale proprio grazie agli amici di sempre che dal garage di casa arrivarono alla corte di Maria su Canale 5.
Ovviamente non sono mancati inutili convenevoli.
Timberlake che – non avevamo dubbi! – diventa figura di riferimento per la sua carriera, il cinema che diventa parte essenziale della sua vita e della sua idea di musica ed un sogno, quello di doppiare, che finalmente diventa realtà. Il tutto sotto lo sguardo stranito ed a tratti indispettito del suo idolo che almeno per un momento si sarà chiesto chi fosse questo finto poppettaro/rockettaro che, in fase di luna calante, verrà piazzato un po’ qua e un pò la, tra un’ospitata televisiva, una collaborazione artistica ed un nuovo grande successo che, fortunatamente, non cambierà la musica italiana.
(Giuseppe Della Mura)