Caserta

No alla chiusura dell’Istituto “Terra di Lavoro” a Caserta

Oltre 400 tra studenti, docenti e genitori sono scesi in piazza per protestare contro la chiusura dell’istituto Terra di Lavoro sito in via Ceccano a Caserta.

Il corteo ha attraversato le strada della città in maniera determinata contestando la sede provinciale dell’Asl su via Unità Italiana, mandante del seguestro che ha portato alla chiusura della scuola.

Il corteo ha continuato il proprio percorso fino alla sede della Provincia di Caserta in via Lamberti, ex zona Saint Gobain e si è concluso con un presidio sotto l’edificio mentre una delegazione di studenti, docenti e genitori (senza il dirigente scolastico) è stata ricevuta dal neo presidente della provincia e la sua giunta.

L’incontro è stato chiarificatore su molte situazioni: L’Itc ha trovato momentaneamente asilo presso il Liceo Scientifico “A. Diaz” dove svolgerà orari pomeridiani, “ma” – come scrive in una nota il comitato “Studenti Casertani in Rivolta” – “il peggio ancora deve venire.

                         Istituto Terra di Lavoro CE

Ci è stata mostrata la delicata situazione degli istituti scolastici della provincia, sono esattamente 97 le scuole che hanno problemi di edilizia e che non sono a norma con le ultime direttive nazionali sulla sicurezza scolastica e – continua il comunicato – tutte quante sono a rischio chiusura, quasi ottantamila studenti potrebbero rimanere senza il proprio plesso scolastico.

La provincia è in dissesto finanziario e non ha soldi e possibilità per procedere ad i lavori strutturali necessari; attraverso le istituzioni si stanno facendo pressioni sul governo nazionale per uno stanziamento di fondi extra per la provincia di Caserta.

Noi studenti conosciamo bene questa situazione statica e siamo convinti che l’unico modo per ottenere risposte in tempi brevi sia quello di affiancare un lavoro di pressione istituzionale con una forte mobilitazione di piazza di tutti i soggetti danneggiati dalla negligenza del governo.

E’ per questo – conclude la nota – che invitiamo tutte le scuole, a rischio e non, a scendere in piazza venerdì 7 ottobre contro il governo Renzi e per chiedere un immediato stanziamento di fondi per risolvere la situazione”.

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