Il Ten. Col. Gianfranco Paglia, Medaglia d’Oro al Valor Militare, riceverà domani il premio internazionale “Padre Pio da Pietrelcina”, giunto alla XXVI edizione.
Il premio, nato dall’idea di Padre Antonio Gambale, Cappuccino già parroco di Pietrelcina, per omaggiare il Frate di Pietrelcina, gigante di santità e umanità, vuole essere un invito, una proposta, da offrire a tutti gli uomini di buona volontà che si sono prodigati, per professionalità o per spirito di iniziativa, a dare un po’ di calore al prossimo.
L’iniziativa non si pone quale celebrazione della persona, quindi non vuole essere una serata di gala, ma un momento di incontro dove persone conosciute, alla stregua di quelle meno conosciute, portano la loro esperienza di vita. Il premio che viene a loro consegnato, al di là dei meriti a loro accertati, diventa una sorta di invito a continuare nella bella opera intrapresa e a far meglio fruttificare quei talenti per donare un segno di speranza e di carità per quelle persone meno fortunate. Oggi l’iniziativa vede la presidenza della commissione Don Nicola Gagliarde con l’approvazione dell’Arcidiocesi di Benevento, e si svolge alle ore 18.00 nel comune di Pietrelcina.
“Questo riconoscimento – ha dichiarato Gianfranco Paglia – sicuramente mi inorgoglisce e per me ha un duplice significato, come soldato mi sprona a continuare a portare avanti tutte le attività intraprese affinché le nuove generazioni possano comprendere al meglio ciò che i nostri militari fanno nelle missioni internazionali. È proprio di qualche giorno fa l’incontro in un istituto di Lecce, in cui i ragazzi, dopo aver visto il filmato e ascoltato le testimonianze, hanno espressamente dichiarato di non essere a conoscenza di quanto reale sacrificio ci fosse. Come uomo e come padre sento, invece, il dovere di dire che è possibile gettare la palla oltre l’ostacolo e con determinazione si può continuare a migliorare la propria qualità della vita e quella degli altri. Ben vengano dunque queste manifestazioni che pongono l’accento su riflessioni che alimentano la speranza”.