Ritorna l’ “Estate di San Martino”, atteso appuntamento ormai giunto alla quattordicesima edizione. Il 12 e 13 novembre, il centro storico di Marcianise – le rinomate “venelle” – farà da cornice alla due giorni di arte, sapori e tradizioni, targata Majeutica.
Riproporre la sagra, inserita a pieno titolo nell’identità e nella tradizione locale, non sarebbe stato possibile senza il costante e tenace lavoro degli appassionati soci di Majeutica, associazione di cultura e volontariato giovanile.
“Eravamo poco più che ragazzi – ricordano – quando nella sola via Falcone, srotolammo il primo tappeto rosso. Da quell’anno e per tutti gli anni a seguire, il solo gesto di tingere di rosso il piccolo dedalo di vicoli compresi tra via Torri e via Santoro rappresenta un’epifania per i Marcianisani. E’ come illuminarne il cuore, rinvigorire un’identità, ma anche aprire le porte di casa, sentirsi ospiti, orgogliosi di far strada agli avventori anche più lontani nel proprio salotto di tufo e basalto.”
Tra le caratteristiche “venelle”, si prospetta un’accoglienza inebriata di vino, con tanto di Sommelier AIS in veste di ciceroni d’eccezione, e ravvivata dalla più svariata musica tradizionale: dalla pizzica ai canti di lavoro, passando per l’immancabile Tammorra.
“Ormai i nostri affezionati ci raggiungono armati di castagnette e tammorre, perché la nostra festa ti fa fruitore ma anche attore”, dichiarano orgogliosi gli organizzatori della manifestazione.
L’ “Estate di San Martino” fu soggetta ad una doverosa, quanto sentita, pausa nel 2014, a seguito della scomparsa di Giannino Di Fuccia, padre del socio Majeutica Carmine e parte integrante della manifestazione in veste di cuoco.
È Domenico Birnardo, tra gli organizzatori, a ricordarlo con parole cariche d’affetto e nostalgia: “Giannino non era solo il padre del nostro socio Carmine, ma anche un papà per tutti noi altri, nonché tra i primissimi promotori della manifestazione. Una persona in gamba, conosciuta e stimata da tutti in città. Dopo la sua scomparsa, ritenemmo opportuno sospendere l’evento per un’annata, non sentendoci pronti a festeggiare. Ogni anno scegliamo di ricordarlo e quest’anno non mancheremo di farlo. A lui abbiamo dedicato anche l’ ‘Osteria Magna’, eccezionalmente rinomata ‘Osteria Giannino’.”
Sì, per fortuna le cose belle tornano sempre, ancora più cariche di attaccamento e consapevolezza. Come un’estate di vino, tra spensieratezza ed identità.
(Tina Raucci)