Provincia di Caserta

Ponte Margherita: il “Comitato Pro Ponte” si rivolge alla Procura della Repubblica ed all’Autorità Nazionale Anticorruzione

Come preannunciato nei giorni scorsi, l’Osservatorio Ponte Margherita (meglio noto come Comitato Pro Ponte) ha informato, tra gli altri, anche la Procura della Repubblica della mancata riapertura del Ponte Margherita, nonostante la dichiarazione di transitabilità rilasciata dai professionisti di Bolzano incaricati di effettuare le prove di carico al viadotto. Prove autorizzate regolarmente dalla Provincia di Caserta (ente gestore del bene) che invece oggi pare non voglia tenere conto dei risultati positivi al tal punto che sta procedendo con la gara di appalto (in programma il 9 gennaio l’apertura delle offerte economiche).

Il Comitato “segnala alla Procura della Repubblica […] il fondato rischio che venga negata l’immediata apertura del ponte al costo di circa 20mila euro, spendendo circa € 500.000 per lavori, oltre spese generali per circa € 200.000, per complessivi €700.000, previsti dal progetto della Provincia di Caserta, finanziato interamente dalla Regione Campania, per ottenere la riapertura alle medesime condizioni, con l’aggravante di doverlo dismettere e demolire tra due anni, per consentire così la realizzazione di una nuova infrastruttura che lo sostituisca, con una previsione di costo pari a circa 8 milioni di euro, già inseriti nella programmazione di fondi pubblici previsti dal Patto per il Sud.

Si evidenzia che – continua il Comitato – l’ammontare del finanziamento di € 700.000 può essere proficuamente utilizzato per la risoluzione delle effettive problematiche del Ponte Margherita, e dunque per la sua riapertura definitiva con piena funzionalità, senza dover impegnare e spendere inutilmente notevoli risorse pubbliche per la realizzazione di un nuovo ponte non necessario”.

Inoltre, nel documento inviato al Genio Civile di Caserta, si segnala: “che il progetto presentato dalla Provincia di Caserta per ottenere l’autorizzazione sismica propedeutica alla realizzazione dei lavori al Ponte Margherita, come evidenziato dalle risultanze degli studi, delle prove di carico e delle analisi strumentali effettuate, nonché dalla dichiarazione di transitabilità, prevede interventi non pienamente coerenti con le reali necessità e criticità strutturali del ponte, di fatto configurandosi come un insieme di lavorazioni che non sono risolutive degli aspetti che destano maggiori preoccupazioni e non assicurano un miglioramento sostanziale delle condizioni di sicurezza per un’infrastruttura strategica per il territorio, qual è il Ponte Margherita, destinandolo, quindi, irrimediabilmente alla demolizione ed alla previsione di costruzione di un nuovo ponte”.

Infine l’Autorità Nazionale Anticorruzione. Lo scorso mercoledì pomeriggio si è riunito il Comitato Tecnico Scientifico istituito presso la Provincia di Caserta per affrontare la questione Ponte Margherita; in quella sede non solo si sono continuati ad ignorare i risultati delle prove di carico commissionate dal comitato, ma si è proceduto a produrre tutta una serie di documenti i cui contenuti sono stati definiti “esilaranti” dai componenti del Comitato il che li ha convinti a rivolgersi all’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione).

Questo è quanto si è segnalato:

1. con riferimento al citato verbale prot. n. 42 del 04/01/2017, l’ing. Della Corte dichiara che il “progetto presentato ed in corso di approvazione presso il Genio Civile di Caserta […] può essere realizzato secondo il seguente crono programma, previo accorgimenti in corso d’opera”; tuttavia ciò prefigura la fattispecie secondo cui il progetto esecutivo sebbene sia in corso di appalto, per quanto non ancora approvato dal Genio Civile, necessiti di modificazioni già note, ovvero di una variante. Tale fattispecie appare in contrasto con il dettato del Codice degli Appalti;

2. sempre con riferimento al verbale prot. n. 42, l’ing. Della Corte espone un cronoprogramma di interventi di cui non vi è traccia nel progetto esecutivo da egli stesso redatto, e che, peraltro, sembra ricalcare le indicazioni fornite negli studi redatti dalla società 4 Emme service S.p.A. e dall’Ing. Settimo Martinello per conto dell’Associazione Osservatorio Ponte Margherita. Tale dichiarazione, tuttavia, appare un maldestro tentativo di accomodare un progetto ben differente, nonché un’ulteriore conferma della necessità, nota fin da ora, mentre è in corso la gara d’appalto, di una variante al progetto esecutivo dei lavori per la riapertura del Ponte Margherita;

3. ancora in riferimento al verbale prot. n. 42, l’ing. Della Corte dichiara che sarà possibile “l’apertura alla consegna dei lavori di una corsia, con transito consentito ai veicoli di max 3,5t”. Ciò sembra significare che il ponte sia ad oggi transitabile, a corsia unica, con veicoli di massa non superiore alle 3,5 t e, considerando che da quando è stato chiuso lo stesso Ponte non ha subito alcun intervento, ciò significa che esso è sempre stato transitabile e, pertanto erroneamente chiuso. Chiusura che, tuttavia, è stata basata, sin dal principio sulla scorta di uno studio per la verifica della vulnerabilità sismica e la valutazione della sicurezza del Ponte Margherita, redatto dallo stesso ing. Della Corte, ove si dichiarava, al Par. 13. CONCLUSIONI – CONSIDERAZIONI FINALI dell’elaborato R1 – Relazione di Calcolo, “si conclude che il ponte oggetto di studio non presenta i livelli di sicurezza minimi di norma per il transito dei mezzi in quanto le verifiche risultano non soddisfatte. Si suggerisce pertanto di: adottare il provvedimento di divieto di transito veicolare e pedonale sul ponte”. Conclusioni confermate dallo stesso professionista nel Marzo 2016 nell’elaborato REL INT – Relazione integrativa, redatto nell’ambito di uno studio integrativo commissionatogli dalla Provincia di Caserta. In definitiva, lo stesso professionista nel Dicembre 2015 affermava la necessità di una chiusura al traffico veicolare e pedonale, confermandolo pienamente nel Marzo 2016, poi, nel Gennaio 2017, afferma che il ponte è transitabile, senza alcun intervento, ad una corsia, così come scientificamente provato dagli studi commissionati dall’Associazione Ponte Margherita. Ciò rafforza ancor più l’idea di un progetto esecutivo non propriamente adeguato che sarà, secondo le dichiarazioni dello stesso Della Corte nonché degli oggettivi fatti esplicitati, oggetto di varianti già note fin d’ora, mentre è in corso la gara d’appalto. Si segnala, a tal proposito, che la chiusura, di fatto ingiustificata, per detta dello stesso ing. Della Corte, del Ponte Margherita ha causato disagi sociali e danni patrimoniali enormi alle popolazioni e agli operatori economici dell’Alto Casertano ed ha esposto migliaia di cittadini a gravi rischi per la loro sicurezza e la loro salute”.

Documento che conclude così: “All’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) si chiede di porre in atto le azioni che riterrà necessarie e più opportune al fine di garantire la regolarità e la legalità delle procedure di gara in corso di espletamento, nonché per assicurare la trasparenza nella gestione del denaro pubblico, a tutela dei cittadini tutti”.

(Adele Consola)

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