Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha condannato l’ex consigliere regionale campano del Pdl Angelo Polverino (nella foto di copertina) a 4 anni di carcere (il pubblico ministero aveva chiesto 6 anni) per turbativa d’asta e corruzione, entrambi reati con l’aggravante mafiosa, al termine del processo di primo grado originato dall’indagine della Dda di Napoli sugli appalti concessi dall’Asl di Caserta all’imprenditore Angelo Grillo (foto sotto), ritenuto legato al clan camorristico Belforte di Marcianise e tuttora detenuto al carcere duro.
A quest’ultimo la Corte, presieduta da Rosetta Stravino, ha inflitto 10 anni di carcere in quanto riconosciuto colpevole di concorso esterno in associazione mafiosa e della corruzione di Bottino a cui diede una tangente di 50mila euro.
L’ex manager dell’Asl casertana e successivamente dell’Azienda Ospedaliera di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano” Francesco Bottino (foto sopra), sospettato di aver ottenuto una tangente da Grillo per prorogare il servizio di pulizia nei locali dell’Azienda Sanitaria Locale a Caserta, i giudici hanno dichiarato la prescrizione, dopo aver escluso l’aggravante mafiosa
Infine cinque anni di carcere sono stati comminati a Lazzaro Luce (foto sopra), l’imprenditore considerato dalla Procura Antimafia «testa di legno» di imprese camorristiche vicine a Nicola Ferraro.