L’ennesimo BAT esecutivo nei confronti della JuveCaserta (quello proposto dall’ex capitano Mordente) ripropone la questione relativa alle pendenze della società di Pezza delle Noci relative alla stagione sportiva 2014/2015 quella, per intenderci, conclusasi con la retrocessione sul campo nell’infausto spareggio di Pesaro del 10 maggio.
A seguito delle retrocessione, la società bianconera, avvalendosi di ciò che prevedeva l’accordo con la GIBA (l’associazione dei giocatori di basket di serie A), decurtò le spettanze dei propri cestisti del 20%. Conseguentemente alla retrocessione la JuveCaserta perse il bonus previsto per l’utilizzo dei giocatori italiani che non fu erogato alla società di Iavazzi, bensì alla quarta della speciale classifica: la Virtus Bologna, che ottenne 84000 euro.
Inoltre la società casertana, ripescata dopo la metà di luglio 2015 a seguito della rinuncia della Virtus Roma del presidente Toti, fu costretta d integrare, sostanziosamente, la fideiussione che aveva già versato per potersi iscrivere al torneo di serie A2. Peraltro i giocatori che avevano appena concluso l’impegno della stagione della retrocessione furono liberi, da subito, di accasarsi con altri club (ad esempio Michele Vitali firmò per la Virtus Bologna).
Oggi, a seguito delle pronunce emesse dal Tribunale arbitrale FIBA in favore di Scott e Domercant, la società bianconera si vede costretta a corrispondere ai suoi atleti stranieri, ed ora anche italiani, la quota di emolumenti non corrisposti a seguito della retrocessione.
Il presidente Iavazzi, per quanto ci è dato di sapere, avrebbe rammentato la vicenda al rappresentante della Procura federale che ha ispezionato la documentazione societaria a seguito della “querelle-Sosa”. In quella sede l’owner casertano avrebbe chiesto un “deciso” intervento presso la FIBA affinché sia garantita la territorialità degli accordi sottoscritti con i giocatori e di essere esonerato dai vincoli della clausola compromissoria per poter agire contro (nel caso in questione Marco Mordente) altri giocatori che intendessero azionare tali spettanze in un BAT.
Non entriamo nella questione che è meramente di diritto e compete ad altri, ma una riflessione ci pare lapalissiana, delle due l’una: o la JuveCaserta è da considerarsi retrocessa (come in effetti accadde sul campo a Pesaro e con pieno merito visto l’esito della gara) e allora dovrebbero valere le norme dei contratti-GIBA (quelli con le decurtazioni), oppure la Pasta Reggia non è da considerarsi retrocessa ed in tal caso avrebbe diritto a vedersi riconosciuti il “premio-italiani” e la restituzione dei maggiori costi sostenuti per iscriversi al campionato 2015/2016.
Sulla vicenda Iavazzi non intende mollare…
(Eugenio Simioli)