E’ stato notificato all’imprenditore casertano Salvatore Capacchione (fratello della senatrice PD Rosaria Capacchione), all’ex dirigente del Comune di Caserta Carmine Sorbo (nella foto sotto) ed al direttore dei lavori Amato Folco un avviso di chiusura indagini per i reati di abuso d’ufficio e lottizzazione abusiva, emesso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.
L’inchiesta portò lo scorso marzo, da parte dei carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Caserta, al sequestro di alcuni lotti di terreno nell’area “ex Saint Gobain” di Caserta, riconducibili alla Planta Globar Srl di Salvatore Capacchione (nella foto sotto); l’area è stata poi dissequestrata dal Tribunale del Riesame con una decisione contro cui la Procura ha presentato ricorso in Cassazione.
Il piano prevedeva la realizzazione di un intervento di edilizia residenziale convenzionata, in particolare 4 grossi fabbricati composti da 304 alloggi, oltre a negozi e uffici, nonché due piani interrati destinati ai parcheggi per ciascuno dei fabbricati.
Secondo gli inquierenti il 28 maggio 2015 Sorbo – all’epoca dirigente dell’area generale di coordinamento territoriale, ambientale e attività produttive del Comune di Caserta – ha rilasciato il permesso di costruire alla società cooperativa Reno srl (oggi Planta Global Srl) riconducibile a Salvatore Capacchione. Ma, come evidenziato anche dall’Anac (Autorità Nazionale Anti Corruzione), il rilascio del provvedimento sarebbe stato caratterizzato da un iter “particolarmente farraginoso e inconsueto”. Come fu riportato dal procuratore Maria Antonietta Troncone, il permesso sarebbe risultato “affetto da una serie di macroscopiche illegittimità afferenti da un lato all’assenza di conformità rispetto agli strumenti di pianificazione urbanistica di carattere generale, dall’altro alla carenza, in capo al dirigente comunale Sorbo, del requisito della legittimazione a provvedere”.
Indagato nell’ambito del medesimo procedimento anche Pio Del Gaudio (foto sopra), all’epoca dei fatti sindaco di Caserta, ma la cui posizione sembra deporre per la definita archiviazione in quanto, quando fu rilasciato il permesso a costruire numero 46 dal dirigente Carmine Sorbo, era già stato sfiduciato da 17 consiglieri comunali con sue conseguenti dimissioni dal ruolo di primo cittadino.