Tanto tuonò che piovve!
Nonostante tutte le proteste di studenti e genitori, le richieste di intervento inviate al governo, la lettera al Presidente della Repubblica, il giorno tanto temuto inevitabilmente è arrivato.
Con proprio decreto, il Presidente facente funzioni della Provincia di Caserta Silvio Lavornia ha disposto la chiusura immediata di tutti gli edifici di competenza provinciale che ospitano le scuole superiori e che risultano senza le necessarie autorizzazioni prescritte dalla normativa in materia di antincendio, agibilità, staticità e sicurezza sul lavoro.
La decisione è stata assunta al termine dell’incontro tenuto nella tarda mattinata di questo mercoledì presso la Prefettura di Caserta, presieduto dal vice prefetto vicario Gerlando Iorio unitamente al vice prefetto Vittoria Ciaramella, e convocato dietro richiesta urgente di Lavornia di un comitato straordinario per la sicurezza e l’ordine pubblico allargato ai sindaci e alle istituzioni scolastiche provinciali e regionali.
Accompagnato dai capigruppo Francesco Bortone, Antonio Mallardo ed Angelo Sglavo, dal direttore generale e responsabile finanziario Giuseppe Vetrone, dai dirigenti all’Edilizia Scolastica Paolo Madonna, alla Viabilità ed Ambiente Antonino Del Prete, al Personale Aniello De Sarno, all’Urbanistica e Datore di Lavoro Gennaro Spasiano, e dal Responsabile del Comitato Genitori Umberto Marzuillo, il Presidente della Provincia ha illustrato nuovamente la drammatica situazione finanziaria dell’Ente e la sua impossibilità ad espletare le proprie funzioni ed attività istituzionali, con il blocco di ogni operatività, come già segnalato a ripetizione negli ultimi mesi con diverse note ufficiali.
Inoltre sono stati portati a conoscenza dell’Ufficio Territoriale di Governo gli ultimi sviluppi delle indagini giudiziarie e degli accertamenti svolti dalle forze dell’ordine, sempre su delega della Procura della Repubblica, in materia di sicurezza degli istituti scolastici superiori, molti dei quali sprovvisti di qualsiasi certificazione inerente la funzionalità degli immobili ospitanti, come dimostrano i recenti casi del sequestro dell’Itg Buonarroti di Caserta e delle altre scuole superiori già attenzionate dagli inquirenti e comunque pronte per essere chiuse a seguito di apposita attività investigativa.
Essendo ormai chiaro che le responsabilità ricadono unicamente sulla Provincia e sul suo vertice politico e tecnico e che finora l’Ente non è stato messo nelle condizioni materiale e finanziarie minime per fronteggiare una tale emergenza, con la realizzazione di opere e la attivazione di procedure tese a sanare le diffuse situazioni di illegittimità e di rischio che vivono decine di istituti superiori, il Presidente già da giovedì 11 maggio mattina procede alla firma degli atti amministrativi tesi ad interdire con effetto immediato l’utilizzo totale delle scuole.
Di tanto è stata informata anche la Direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale della Campania, Luisa Franzese, per l’adozione dei provvedimenti di propria competenza.
“È l’ultima decisione che avrei voluto prendere in vita mia – ha dichiarato Lavornia – perché, da insegnante, mai mi sarei sognato di chiudere una scuola, soprattutto in un territorio difficile qual è Terra di Lavoro, contrastando anche con i miei principi di educatore. Fino ad oggi ho cercato di evitare tutto questo, ma ormai non è più procrastinabile la chiusura degli istituti non a norma, atteso che lo impone la legge come dimostrano i diversi caso di sequestro degli edifici operati dalla Magistratura fino ad oggi ed altri che arriveranno nei prossimi giorni. Il Governo sordo non ha voluto ascoltare le nostre richieste di aiuto, non ha raccolto finora nessun nostro appello, rendendo praticamente la Provincia un Ente morto, incapace di assolvere a qualsiasi funzione e compito istituzionale attribuitogli tanto dalla Costituzione quanto dalla normativa vigente. Oggi abbiamo dovuto prendere atto della impossibilità di mantenere aperte ancora le scuole prive di certificazioni di sicurezza, quindi mi trovo costretto ad emanare il decreto di chiusura. Mi dispiace – ha concluso Lavornia – per gli studenti e per le loro famiglie, per i docenti e gli operatori scolastici tutti, purtroppo però non abbiamo altra strada che arrenderci alla triste realtà dei fatti e rispettare la legge. Da subito saremo all’opera per trovare soluzioni alternative, di concerto anche con i Sindaci e gli amministratori locali.“
E quando uno Stato mette la scuola pubblica nelle condizioni di non poter funzionare, buttando al macero svariati diritti costituzionali, è inequivocabilmente esso stesso a determinare tra i cittadini il massimo del discredito nei suoi confronti.